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Dopo il Napoli, la Lazio La Signora è specializzata in vigilie tormentate

Stavolta, fra tamponi e Asl, nella bufera ci sono i biancocelesti. Pirlo: "Noi in costruzione, però..."

Dopo il Napoli, la Lazio La Signora è specializzata in vigilie tormentate

Due sconfitte lo scorso anno, per la Juventus contro la Lazio: 1-3, sia in campionato all'Olimpico romano che nella successiva finale di Supercoppa. Oggi, all'ora di pranzo, chissà: biancocelesti in mezzo alla bufera per la questione tamponi, con Immobile, Leiva e Strakosha che hanno abbandonato Formello intorno all'ora di pranzo e l'Asl che ancora una volta dopo quanto già accaduto con il Napoli diventa protagonista in una circostanza che riguarda anche la Juventus. La quale ieri, dal canto suo, ha dovuto prendere atto dell'ennesimo stop muscolare che la priverà di Chiellini: guaio non da poco, tenuto conto che De Ligt è rimasto ancora fuori dalla lista dei convocati e che Demiral va incontro ogni tanto a momenti di confusione. «Ci aspetta una partita difficile ma entusiasmante - ha detto Pirlo a Jtv -. Dovremo sbagliare poco in mezzo al campo per non dare spazio al loro contropiede».

Comunque sia, per i campioni d'Italia sarà un banco di prova attendibile dopo i facili successi contro Spezia e Ferencvaros: la Signora è insomma chiamata a dare segnali di concretezza vera. Oltre che di identità di squadra e chiarezza di idee. «Stiamo migliorando, siamo ancora in costruzione ma i punti contano. La partita contro la Lazio sarà importante sia per la classifica che per la costruzione della squadra: ci aspetta un bel gradino da scalare». Se ciò avverrà, si potrà forse ritenere terminato il periodo di rodaggio: in caso contrario si riproporranno interrogativi, dubbi e incertezze dal momento che fino a questo momento la Juve non è parsa certamente lo schiacciasassi di molti degli ultimi anni. Detto che al posto dell'infortunato Ramsey (dov'è la novità?) ci sarà quasi certamente McKennie, in attacco Pirlo dovrebbe affidarsi ancora alla coppia CR7-Morata: a Cesena e Budapest i due hanno dimostrato di apprezzare il reciproco modo di giocare e di poter convivere senza troppi problemi. In pratica facendo un bel passo avanti rispetto ai tempi del Real Madrid, quando erano stati fianco a fianco per circa 1600' senza che mai scoccasse la vera scintilla. Con il bianconero addosso o con l'arancione della seconda maglia pare invece che il feeling sia stato pressochè immediato: i due giocano quasi sulla stessa linea e, nei novanta minuti trascorsi insieme nell'ultima settimana (22 a Cesena e 68 a Budapest), si sono spesso cercati e anche trovati, segnando due doppiette a testa e scambiandosi anche due assist. Oggi, anche per loro, si tratterà di una sorta di prova del nove nello stesso stadio dove, contro la Roma a inizio campionato, il risultato non era stato granchè: Morata mai in cronaca e il portoghese in gol solo su rigore. Dietro di loro, partendo dalla panchina a meno di clamorose sorprese, Dybala: il quale in serie A è a secco dal 4 luglio ma che contro la Lazio segna spesso e volentieri, avendola bucata nove volte da quando indossa il bianconero.

A nessuna squadra la Joya ha segnato di più: oggi, dopo avere ritrovato il sorriso (e il gol) contro il Ferencvaros, ci proverà nuovamente sia pure arrivando di rincorsa.

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