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Napoli senza gol e stanco Così rischia un Natale da flop

Hamsik ha lanciato l'allarme. Sarri: «Limitare i danni» Ma alla sosta può essere fuori da Champions e scudetto

Napoli senza gol e stanco Così rischia un Natale da flop

È stato il capitano ad azionare la sirena d'allarme: «Siamo stanchi». Dette da Hamsik, campione di sincerità oltre che di fedeltà, le parole se non fanno male, fanno quanto meno riflettere. Ancora: «Non siamo il Napoli delle ultime settimane». E poi la frase di Sarri: «Mertens nel ruolo di finto centravanti si sta sfiancando, lo preferisco quando gioca da esterno». Insomma, la spia si è accesa: la forzata assenza di Milik, la prolungata agonia di Gabbiadini e le soluzioni tattiche alternative stanno prosciugando le energie della squadra. Oltre a innescare la domanda delle domande: ma allora perché giocano sempre gli stessi?

È indubbio un particolare, del resto i numeri non raccontano mai bugie: una cosa era il Napoli con Milik, altro è la squadra partenopea orfana del bomber polacco. Primo in classifica in campionato e nel girone di Champions, una media di 2,22 gol a partita: trascinato dal bomber venuto dall'Est il gruppo di Sarri ha viaggiato a settembre alla velocità della luce. Con quel nome da imperatore e fisico da gladiatore, Arkadiusz non ha avuto paura di prendere il posto e di scacciare il fantasma di un certo Higuain. E il San Paolo si è accorto subito che la sua non era una semplice poesia d'estate. Una doppietta. E poi un'altra. E ancora una terza: sei gol in tre partite ed eravamo appena al 17 settembre.

Era un altro Napoli, perché le squadre che Sarri fa giocare in modo spettacolare ruotano intorno alla figura di un centravanti d'area. Rotto Milik, si sono allentati i meccanismi, da primi in classifica gli azzurri si sono ritrovati sesti, il pass agli ottavi di Champions che sembrava già conquistato adesso è appeso a un filo. Gabbiadini unica alternativa di ruolo non ha mai convinto, non è una punta centrale, eppure lui si sente tale. Da riserva delle riserve, prima di Higuain e poi di Milik, non ha saputo cogliere l'occasione della vita. Avrebbe dovuto prendersi il Napoli e spaccare tutto, non l'ha fatto: colpa forse di un carattere troppo soft, ai limiti con l'indolente. Come sostiene Sarri: fino al giovedì Manolo è titolare fisso. E dopo? Dopo succede che crolla, fisicamente e mentalmente.

Il Gabbia jellato (per un infortunio muscolare ha perso pure la Nazionale) e messo da parte, ha lasciato spazio a Mertens: fantasioso, vivace, ma una formazione che gioca sugli esterni, e quindi con i cross in area, come può finalizzare avendo un centravanti alto 168 centimetri? Hamsik e Callejon ci provano e spesso fanno gol, non sempre però. Il problema è tutto lì: se si passa da una media di 2,22 reti a partita a 1,33 non si possono più tenere ritmi da big. E visto che mister Sarri qualche alternativa l'avrebbe ma non intende rischiarla (Rog zero minuti, Giaccherini solo vari spiccioli di gara) allora non resta che aspettare.

Resistere fino a gennaio. «Limitare i danni e galleggiare» per dirla con le parole del tecnico.

Il mercato potrebbe consegnare uno tra Pavoletti o Zaza, la tentazione delle ultime ore si chiama Muriel. Ma in quale posizione di classifica arriverà il Napoli alla pausa invernale? Con quale distacco dalla Juventus? E soprattutto: fino a gennaio continueranno a giocare sempre gli stessi?

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