Benfica e il suo stadio non sono mai una passeggiata. E poi giocarci quasi con l'acqua alla gola nemmeno è una cosa piacevole. E pensare che il Napoli poteva scendere in campo con animo più tranquillo, colpa di quella maledetta partita con il Besiktas quando bastava accontentarsi del pareggio, invece di attaccare a testa bassa e beccare gol e sconfitta negli istanti di recupero. Senza quella beffa, per azzurri e portoghesi questa sera sarebbe rimasto in palio soltanto il primato del girone con qualificazione agli ottavi già in tasca.
«Noi ci siamo ficcati in questa situazione e noi ne dovremo uscire». Parole sagge e sferzanti quelle di mister Sarri, che si aspetta dai suoi quanto meno un remake di venerdì quando il Napoli ha umiliato un'Inter sia pure distratta e volubile. Ci vuole una grandissima prestazione, questo è certo, perché i duemila tifosi al seguito saranno niente in confronto ai settantamila dell'Estadio da Luz, al suo primo pienone stagionale. Nonostante gli azzurri abbiano a disposizione due risultati su tre.
«In teoria il pareggio ci sta bene ma se puntiamo a quest'obiettivo, allora perdiamo. La verità è che meritiamo di passare. Bisognerà impostare la gara per vincere, che poi è l'unico modo che conosciamo per fare risultato. Al massimo negli ultimi cinque minuti si può pensare di rallentare ma prima assolutamente no, sarebbe un suicidio». Aspettiamoci allora il solito atteggiamento che magari non sarà garibaldino ma nemmeno di attesa. La parola d'ordine di Sarri è: facciamo noi la partita. E a chi gli parla della sfida che lo attende, ribatte secco: «Ho la presunzione di dire che ne farò di più importanti...». Ovvero, agli ottavi e, chissà, ai quarti.
Benfica permettendo, è ovvio. Perché per loro c'è poco da fare calcoli, dovranno vincere e basta. Il Napoli se la giocherà modificando leggermente l'undici di quattro giorni fa, con la difesa confermata in blocco dopo il pieno recupero di Albiol ma con un centrocampo e un reparto offensivo da rivedere. Tre sono i nodi da sciogliere, due a centrocampo e uno in attacco: Allan e Diawara sono favoriti ma non nettamente su Zielinski e Jorginho, l'idea Gabbiadini potrebbe spuntarla sul falso nueve Mertens. Dipende da cosa frulla nella testa dell'allenatore: con Allan è un centrocampo più prudente, Mertens invece per Sarri «può essere la carta a sorpresa negli ultimi venti minuti, quando si giocherà una partita nella partita totalmente differente».
Testa e cuore, dunque, senza guardare l'orologio e nemmeno farsi condizionare dal risultato dell'altra sfida, perché in casa Napoli danno per scontato il successo del Besiktas in terra ucraina contro la
Dinamo Kiev. «Pensiamo soltanto a noi stessi e se giochiamo come abbiamo dimostrato di saper fare, ce la faremo», è la promessa di capitan Hamsik. Non esistono altre scelte per centrare il primo obiettivo della stagione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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