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Niente sogno giallo per razzo Ganna

Beffato dalla iella: meteorologi e una foratura. Crono a Lampaert

Niente sogno giallo per razzo Ganna

Alla fine si sgonfia, non solo la ruota, ma anche il sogno di vestire la prima maglia gialla del Tour. Alla fine, dopo tante prove e tanti test, oltre ad una preparazione maniacale, Filippo Ganna deve accettare la sconfitta suo malgrado, anche se avrebbe qualcosa da dire, e forse l'ha detto e lo dirà. Soprattutto ai tattici, a quelli che la sanno sempre lunga, che studiano il vento e la pioggia manco fossero i nipotini del colonnello Bernacca o dei Giuliacci.

È grazie ai Bernacca che Ganna, ma non solo lui, tutti i migliori sono partiti prima, molto prima, proprio per evitare il vento e la pioggia, che hanno preso puntualmente. E Yves Lampaert, tre volte campione del Belgio della crono, l'uomo che non ti aspetti, vince e si porta a casa la maglia gialla: «Un sogno inaspettato, che mi premia di tanti anni di lavoro», dice. Alle sue spalle il connazionale Wout Van Aert, l'eterno secondo. Terzo il bimbo prodigio Tadej Pogacar, che tanto per prendere le misure, si lascia tutti i pretendenti alla vittoria finale alle spalle. E poi lui, il grande abbattuto, il nostro Filippo Ganna, frenato da una foratura e da una pioggia che lo condiziona oltremodo.

La prima domanda non può che essere proprio sulla foratura. «È vero, ho forato ma non credo di aver perso per quello», dice con assoluta franchezza il campione del mondo piemontese. Al centro delle discussioni, invece c'è la pioggia: «Avevamo scelto, come quasi tutti i big, di partire nella prima parte per evitare la pioggia, invece è piovuto prima e poi ha praticamente smesso. Lo ripeto, non ci sono scuse, oggi c'è stato chi ha fatto meglio di me».

Piove sul bagnato anche in casa Bahrain Victorious. L'Europol, la forza di polizia europea, ha confermato che si tratta di un'indagine su larga scala «coordinata a livello internazionale» su presunte pratiche di doping.

Tra i corridori attenzionati anche due italiani: Damiano Caruso, che è qui al Tour per provare a fare classifica, e Sonny Colbrelli, vincitore lo scorso mese di ottobre della Roubaix e che il 21 marzo scorso aveva avuto un arresto cardiaco all'arrivo della prima tappa del Giro di Catalogna. La situazione è molto complessa è tutt'altro che serena: c'è del marcio in Danimarca?

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