L'uomo in meno

"Non era quello che mi aspettavo, non sono contento": Pirlo è sulla graticola

Andrea Pirlo ha ammesso candidamente come non sia soddisfatto del lavoro svolto alla Juventus: "Non sono contento né io e né la società penso. Le aspettative erano altre"

"Non era quello che mi aspettavo, non sono contento": Pirlo è sulla graticola

La Juventus di Andrea Pirlo non è riuscita a vincere in casa della Fiorentina di Beppe Iachini fallendo la grossa opportunità di potersi portare momentaneamente a più due sul Milan secondo. I bianconeri sono stati fermati sull'1-1 dalla viola con Alvaro Morata che ha risposto al provvisorio vantaggio dei padroni di casa siglato da Vlahovic su calcio di rigore.

Ora la classifica recita Atalanta seconda a quota 68, Juventus e Milan 66, Napoli 63 con rossoneri e partenopei che questa sera se la vedranno contro Lazio all'Olimpico e Torino e a domicilio. La lotta per la Champions League si fa sempre più entusiasmante ma ora la Juventus rischia seriamente di restarne fuori: per questa ragione è Andrea Pirlo l'uomo in meno.

Pirlo amaro

Al termine del match Andrea Pirlo ha ammesso amaramente come le aspettative di inizio stagione fossero ben altre: "Le aspettative iniziali erano diverse, sia da parte mia sia da parte della squadra. Non ho fatto il lavoro che volevo e non sono contento. Né io né, credo, la società", l'ammissione dell'ex fuoriclasse di Flero.

"Abbiamo fatto un bruttissimo primo tempo", la sua disamina parlando della Fiorentina. "Dovevamo affrontarla in un altro modo, perché era una gara fondamentale per la corsa Champions. Invece eravamo sempre in ritardo, poco aggressivi e non attaccavamo mai la profondità. È andata un po' meglio nella ripresa".

CR7 a secco

Cristiano Ronaldo non è stato decisivo per le sorti della Juventus e ultimamente gli capita spesso. Pirlo ha però voluto scagionarlo: "Se ho pensato di sostituire Ronaldo? Oggi non ha fatto male, anzi la gamba girava meglio che in altre partite. Però noi abbiamo sbagliato a interpretare la gara, perché serviva cercare di più la profondità diretta, come abbiamo fatto nel secondo tempo. Ho preferito togliere Paulo perché lui si abbassa di più a legare il gioco, mentre Alvaro attacca di più gli spazi".

6 finali

Da qui a fine stagione Pirlo si gioca tutto con le ultime cinque partite di campionato più la difficile finale di Coppa Italia contro l'Atalanta di Gasperini che punta a chiudere la stagione al secondo posto. Udinese in trasferta, Milan in casa, Sassuolo a domicilio, Inter allo Stadium e Bologna al Dall'Ara: questo il difficile cammino sulla strada che porta alla Champions League con l'allenatore della Juventus che non pujò permettersi di fallire per non saltare.

Tra l'altro, anche con la qualificazione in Champions e la vittoria in Coppa Italia in realtà Pirlo non è sicuro di restare con Massimiliano Allegri, ancora libero sul mercato, pronto a tornare dopo du anni dal suo addio. Per ora la situazione della Juventus è "grave" ma non critica dato che ci sono ancora le prerogative per qualificarsi all'Europa che conta: di certo Pirlo non è soddisfatto del suo lavoro e l'ha ammesso candidamente. Chissà se questa ammissione di colpevolezza servirà a salvargli la panchina visto che la società sapeva di affidarsi ad un tecnico senza alcuna esperienza su una panchina.

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