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Non solo Champions, Dea indifesa anche in campionato

L'Atalanta gioca all'inglese sempre in attacco ma ora è allarme: con Lazio e City incassati 8 gol

Non solo Champions, Dea indifesa anche in campionato

Nel day after dell'uragano City che si è abbattuto sull'Atalanta, facile chiedersi se nelle notti europee non convenga cambiare pelle e atteggiamento. Specie se si paga già dazio a livello di esperienza e malizia. La «matricola» di Gasperini sta scontando il debutto in Champions, perchè ha una mentalità offensiva di stile inglese che è nel suo dna. Ma che a questi livelli la rende però indifesa. I numeri europei sono impietosi: undici gol incassati in tre partite, appena due segnati nonostante diverse buone occasioni costruite - soprattutto nella gara di San Siro con lo Shakhtar, il vero punto di svolta nel girone che la vede ancora ferma a zero punti, anche a causa di quel rigore sbagliato da Ilicic -. «Meglio comunque così che rimanere bassi e indietro, non sarebbe stato formativo anche contro una delle migliori compagini al mondo. Ne usciamo bastonati, ma qualcosa di buono in campo l'abbiamo messo», l'analisi a caldo di Gasperini che motiva l'atteggiamento sempre propositivo della sua squadra, a costo di prendere l'imbarcata. E a Manchester la difesa era pure rimaneggiata dalle assenze di Kjaer e Palomino.

Ma l'Atalanta, che pure in campionato produce e finalizza tantissimo (è l'attacco migliore con 21 reti realizzate), è debole in difesa anche in serie A. Tredici i gol incassati, solo le ultime 5 squadre della classifica attuale ne hanno subite di più. E gli ultimi quattro giorni in campo sono stati da incubo: tre reti al passivo e triplo vantaggio sperperato all'Olimpico contro la Lazio, il pokerissimo del City che ha ribaltato la situazione di vantaggio creata dal rigore di Malinovskiy (con tanto di crollo di spettatori - il 33 per cento in meno nel secondo tempo - durante la diretta in chiaro su Canale 5). «È strano che l'Atalanta sia a zero punti col gioco che fa - l'elogio di Guardiola -. Una provinciale come il mio Brescia che ci mette sotto a casa nostra per larghi tratti nella prima metà di gara è qualcosa di speciale».

La difesa è orfana di Gianluca Mancini ma ha il portiere Gollini in grande spolvero - è entrato nel giro azzurro dei grandi - nonostante i tanti gol subiti. Gli automatismi sono più o meno gli stessi della squadra che nell'ultimo campionato è arrivata terza e ora si sta confermando. C'è (solo) qualche disattenzione di troppo: in Europa vedi il gol incassato in pieno recupero dallo Shakhtar e quel rigore regalato al City che ha poi dato al via alla goleada degli inglesi. La Champions è quasi sfumata, il campionato è ancora lungo.

Difficile chiedere un cambio di rotta a Gasperini, che pure dovrà studiare come «difendere» la sua difesa.

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