O Ney "ripiego" di CR7 Il grimaldello del Psg è lo sponsor del Barça

Entro 48 ore l'ufficialità per Neymar a Parigi Ronaldo, ieri in tribunale, era la prima scelta

O Ney "ripiego" di CR7 Il grimaldello del Psg è lo sponsor del Barça

La telenovela Mbappé-Real Madrid è stata spazzata via dall'audience per il tormentone Neymar, che nel giro di poche ore promette di avviarsi ai titoli di coda. Al posto del classico «the end» troveremo in sovrimpressione la cifra «500», ovvero i milioni di euro dell'accordo Barça-Psg tra cartellino ed emolumenti. Neymar oggi è atteso a Doha, la capitale del Qatar, dove si sottoporrà alle visite mediche di rito come nuovo giocatore del Paris Saint Germain. Il Barcellona ha perso ogni speranza, ma, soprattutto, ha perso uno dei suoi pezzi da novanta. Ieri il padre del calciatore era nella città catalana coi suoi avvocati per incontrare Bartomeu e sistemare la documentazione che porterà, forse già entro giovedì, all'annuncio ufficiale. Si tratta di un'operazione di mercato, al di là delle cifre, piuttosto singolare. La famiglia Al Thani, ovvero gli sceicchi qatarioti che controllano il Psg, ma anche il Malaga spagnolo, sono gli stessi che vantano la maggioranza assoluta di quote nel fondo di investimento Qatar Sports Investments, ovvero lo sponsor del Barcellona che ha elargito, da contratto, 35 milioni di euro dal 2010 a oggi. È un modo per aggirare legalmente il fair play finanziario (anche se l'Uefa ha spiegato che vigilerà) e spostare denaro da un conto all'altro senza alterare gli equilibri.

Denaro alla luce del sole, come quello che Cristiano Ronaldo sostiene di aver guadagnato nella sua carriera, senza aver mai eclissato un solo euro. Il fuoriclasse portoghese infatti non ha intenzione di pagare i 14,7 milioni di euro contestati dal fisco spagnolo, anche se rischia 7 anni di carcere. Vuole dimostrare la propria innocenza e per questo, comparendo ieri mattina nell'aula del tribunale di Pozuelo de Alarcon (periferia di Madrid), ha insistito coi suoi legali nel nel rinunciare al patteggiamento. «Se non mi chiamassi Cristiano Ronaldo non sarei qui», ha detto al giudice, e poi ha aggiunto un un comunicato: «Non ho evaso un solo euro e credo nella giustizia». CR7 gioca d'attacco in tribunale come in campo, e intreccia il proprio destino con quello di Neymar, lui sì che ha patteggiato (12 milioni) con il fisco iberico. Doveva essere il portoghese il pezzo da novanta promesso dagli emiri alla tifoseria parigina, ma la decisione di non sottrarsi alle questioni legali ha condotto il giocatore a rimanere in maglia Real almeno per un'altra stagione. Neymar quindi è diventata «la seconda scelta» del Psg che comunque non si limiterà al solo asso brasiliano nella campagna di rafforzamento. Da Shanghai, dove si trovava lunedì per contratti pubblicitari, il fenomeno paulista ha addirittura dettato una linea, consigliando al club transalpino di comprare il suo «gemello» Coutinho dal Liverpool e di non lasciar partire il connazionale Lucas Moura, che piace anche a Inter e Roma.

Il Barcellona incassa il colpo (e i soldi), ma guarda avanti: con Mbappé a un soffio dal Real si parla di un possibile colpo Griezmann.

Non più tardi di un mese fa «le petit diable» aveva confessato di essere disposto a cambiare maglia a fronte di un'offerta di una squadra di livello mondiale. Forse l'occasione è arrivata, Dybala permettendo, altro giocatore nell'agenda catalana. Una nuova telenovela, «el culebron» per gli spagnoli, sta per cominciare.

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