Rio 2016

Olimpiadi, i Coreani protestano: "Razzismo su di noi"

Durante l'incontro di calcio tra Corea del Sud e Isole Fiji un tifoso locale mima gli occhi a mandorla e fa arrabbiare Seul: "Basta insulti contro gli asiatici"

Olimpiadi, i Coreani protestano: "Razzismo su di noi"

Adesso si sono stufati pure i sudcoreani. Le Olimpiadi scatenano le polemiche a Seul dove è esploso il caso del tifoso che, stirandosi gli angoli degli occhi per mimarli a mandorla. I coreani si sono stancati e così hanno denunciato il nuovo episodio di razzismo.

È accaduto tutto durante la partita di calcio tra la nazionale sudcoreana e la rappresentativa delle isole Fiji. Un ragazzo, dai tratti sicuramente lontani mille miglia dalla fisionomia asiatica, ha aspettato che le telecamere lo inquadrassero per stirarsi gli occhi. Il giovane si trovava proprio in mezzo ai tifosi coreani e “indossava”- oltre alla divisa della nazionale - una bandiera nazionale, facendo con loro il tifo per le Tigri Asiatiche.

Il gesto, che forse il giovane tifoso aveva interpretato come d’amicizia nei confronti dei coreani, ha invece scatenato l’ira di alcuni mezzi di comunicazione asiatici, come il Korea Times che ha messo in fila tutti gli atteggiamenti “razzisti” subiti negli ultimi anni nel mondo dello sport e ha duramente rimproverato l’ex ginnasta francese di origini algerine, Thomas Bouhail, per aver definito “Pikachu” un atleta giapponese, giocando – secondo i suoi accusatori - sulla “affinità cromatica” tra il personaggio del cartone animato e il colore della pelle degli asiatici.

E ha ricordato come lo stirarsi gli occhi fosse già entrato nelle dirette olimpiche quando uno spettatore inglese, a Londra 2012, si mise le dita agli angoli degli occhi mentre il comico Kim Je-dong coreano stava conducendo un programma sportivo dalle tribune olimpiche.

Insomma, anche se se ne parla (molto) di meno, è scoppiato alle Olimpiadi di Rio de Janeiro (nonostante le mille precauzioni e attenzioni) un altro caso di razzismo sportivo.

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