"Pallavolo questione di famiglia. Divento grande con Milano"

Intervista a Paolo Porro, palleggiatore della Powervolley MIlano. Sotto la guida di coach Piazza la squadra ha conquistato la prima semifinale scudetto dei suoi undici anni di storia

"Pallavolo questione di famiglia. Divento grande con Milano"

Milano studia da grande anche nella pallavolo maschile, con la Powervolley di coach Piazza che ha conquistato la prima semifinale Scudetto dei suoi undici anni di storia.

Lo ha fatto con un'impresa da applausi, eliminando al primo turno dei playoff Perugia, reduce da una stagione regolare fatta di sole vittorie e di record in serie. Una serata da incorniciare anche per Paolo Porro, palleggiatore classe 2001, che si è preso le luci della ribalta vincendo il confronto a distanza con il capitano azzurro Simone Giannelli.

Una notte da ricordare, per Porro e per Milano.

«È stata una serata speciale, meritata per la città e per un club che da anni sta cercando di raggiungere il top del volley italiano. Perugia sembrava un avversario inarrivabile dopo una stagione da record, ma i playoff sono un discorso a parte e lo dimostrano il nostro successo e i risultati degli altri incroci del primo turno. Adesso ci godiamo il momento, consapevoli che domani saremo già in campo per la prima gara della semifinale».

Vincere così, col capitano della Nazionale dall'altra parte della rete, è un'emozione doppia.

«Stimo molto Giannelli, nonostante abbia soltanto cinque anni più di me l'ho visto giocare quando ero piccolo, mentre lui debuttava da fenomeno qual è nonostante la giovanissima età. È giustamente considerato tra i migliori al mondo, e per me che gioco nel suo ruolo rappresenta una fonte di ispirazione oltre che un punto di riferimento. Giocare e vincere contro di lui e contro Perugia è stato un grande onore».

Ora la semifinale con Civitanova, con un tabù da sfatare: chi ha battuto la numero uno al primo turno non ha mai raggiunto la finale.

«Non conoscevo questa statistica, siamo molto orgogliosi di essere solamente la quarta squadra nella storia capace di battere la testa di serie numero uno al primo turno, e adesso avremo una motivazione ulteriore per fare un altro passo verso un sogno. Abbiamo il vantaggio di poter giocare senza pressione, che sarà senz'altro tutta sulle spalle della Lube. Noi ci sentiamo in fiducia, abbiamo alzato il nostro livello al momento giusto e siamo consapevoli di quello che abbiamo fatto e di ciò che possiamo ancora fare. Proveremo a centrare la finale con tutte le nostre forze, cercando di incanalare nel migliore dei modi il flusso positivo che ci portiamo dietro dalla vittoria con Perugia».

Con la spinta del tifo di una famiglia cresciuta a pane e volley.

«È cominciato tutto andando a seguire le partite di mio padre, che con la sua passione insieme a quella della mamma ha

contagiato sia me che i miei fratelli più piccoli (entrambi nel giro delle giovanili azzurre, ndr.). Ognuno di noi sta facendo un bel percorso, io sono molto felice di essere a Milano e non vedo l'ora di giocare la semifinale».

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