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Paolo Simoncelli e la morte di Salom: "Piste pericolose"

Paolo Simoncelli parla della morte di Luis Salom e riaffiora nella mente la tragedia toccata al figlio: la morte di "Sic"

Paolo Simoncelli e la morte di Salom: "Piste pericolose"

Un'altra tragedia in pista. La morte di Luis Salom ha lasciato un grande dolore nel Motomondiale. Piloti e team hanno subito riaperto il dibattito sulal sicurezza in pista. Ma quanto accaduto a Salom ricorda e non poco la tragedia in cui circa 5 anni fa perse la vita Marco Simoncelli. Ed è proprio il padre Paolo a dire la sua su quanto accaduto sulla pista di Catalogna: "Terribile e ingiusto che un ragazzo muoia in pista, ma fatemi un favore: evitate le solite banalità sulla pericolosità degli sport motoristici e delle moto in particolare – dice Paolo Simoncelli – Sono cavolate. È più pericoloso andare a sessanta all’ora su uno scooter in città che a trecento in pista, con la giusta attrezzatura e preparazione ovviamente". E ancora: "Dove c’è velocità c’è pericolo, devi averlo in mente. Che tu faccia il pilota di un caccia militare o di una moto o di una Formula 1 sai a cosa vai incontro. E per quanto la sicurezza migliori sempre non potrà mai cambiare. Per quanto vengano migliorate le vie di fuga, le tute, i caschi… si muore e si morirà ancora. Più vai veloce più rischi, più la percentuale di incidenti gravi sale. Gli sport dei motori sono così, non è un lavoro d’ufficio".


La morte di Simoncelli

Poi prosegue: "I circuiti adesso sono sicuri, sempre più sicuri. Penso alle corse di una volta, dove sì che si rischiava la vita a ogni curva. Però è davvero strano che si muoia ancora così", ha aggiunto a Tuttosport, Simoncelli. E ancora: "Comunque dalla morte di Marco un’idea me la sono fatta. Che ognuno di noi ha una croce. Quando arriva il tuo momento è il tuo momento. Come dice sempre mia moglie Rossella: quel giorno Marco avesse fatto il muratore e non il pilota sarebbe caduto da un’impalcatura o avesse fatto il falegname sarebbe finito sotto una pressa. È il destino, terrificante. Ognuno ha il suo modo di reagire, non mi permetto di dire nulla. Se non è che cosa più ingiusta è che i figli muoiano prima dei genitori.

Cristo deve metterci una pezza".

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