Con parere salomonico l’International Football Association Board, riunita ieri a Zurigo, ha aperto le porte alla tecnologia per evitare i gol fantasma (l’ultimo di Devic è costato l’eliminazione all’Ucraina nella partita con l’Inghilterra all’Europeo) ma ha anche accettato i giudici di porta strenuamente difesi dall’Uefa. È finita quindi in perfetta parità una sfida che rischiava di spaccare il mondo del calcio a livello politico e di aumentare le distanze fra i rispettivi presidenti, Blatter e Platini. A seconda dell’osservatorio lo strumento tecnico verrà in aiuto alla componente umana o viceversa, basta mettersi d’accordo: il risultato non cambia. Ma ciò che più va sottolineato di questa storica decisione è il riconoscimento che un arbitro e due guardalinee, con l’aggiunta del quarto uomo, non bastano più a gestire una partita di calcio. In un colpo solo si è passati dalla quaterna alla sestina. Altri sport c’erano arrivati con anni di vantaggio: dal rugby al basket, dal volley al football americano. Meglio tardi che mai. La sperimentazione definitiva avverrà durante il Mondiale per club del prossimo dicembre e, in caso di successo, diverrà operativa nella Confederations Cup del 2013 e nella Coppa del Mondo in programma fra due anni.
La Ifab, facendo seguito ai test coordinati dall’Empa, laboratorio federale svizzero per la scienza dei materiali e delle tecnologie, ha approvato in linea di principio entrambi i sistemi che avevano superato la lunga serie di collaudi: il GoalRef che utilizza un campo magnetico e un pallone dotato di microchip; l’Hawk-Eye, l’occhio di falco in uso nel tennis, che sfrutta il riconoscimento attraverso 12 telecamere, 6 per porta, ad alta definizione. A dicembre sapremo se andranno avanti entrambi o se uno prevarrà sull’altro. Avanti quindi con la tecnologia, ma anche con i giudici di porta che hanno avuto un evidente effetto deterrente sui falli in area in Champions League, Uefa League e Campionato Europeo.
Giusto così, viene voglia di scrivere. Ma quanto incideranno sul piano economico queste novità? In linea di massima l’attrezzatura necessaria a ciascuno dei due sistemi dovrebbe comportare a regime un investimento di circa 60mila euro a installazione. Per la Serie a 20 squadre, una spesa di un milione e 200mila euro oltre il budget da destinare ai responsabili del sistema in ogni stadio. Più costosi i giudici di porta, ufficialmente etichettati “arbitri assistenti supplementari”. In Italia un giochino da un milione e mezzo di euro a stagione. Il conto è presto fatto partendo dal presupposto che i giudici di porta, tutti arbitri, dovrebbero ricevere un compenso almeno pari (1.200 euro per partita) a quello degli assistenti. Gli arbitri prendono invece 3.600 euro, il quarto uomo si accontenta di 600 euro. Si può ipotizzare quindi che i giudici di porta verranno a costare 4.000 euro circa a gara comprendendo nella voce anche i rimborsi spese per viaggi, pernottamenti e pasti. Moltiplicate la cifra per 380 incontri e arriverete al milione e mezzo di cui sopra.
Toccherà al presidente degli arbitri Nicchi e al designatore della Can A Braschi reperire i nuovi arbitri, probabilmente fra il gruppo di B e quello Pro: un compito non facile. Al momento il gruppo prevede 20 uomini, non uno di più. Il pallone continua a rotolare, fate pure il vostro gioco.
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