Il momento della svolta, quello dove l'esperimento si tramuta in corazzata, dove il gruppo diventa un esercito pronto a vincere. Il no a Pirlo, il sì allo Scudetto e ai sogni di gloria. Perché la corsa è appena cominciata: «Adesso voglio vincere». Il diktat è di Erik Thohir, l'uomo venuto da Giacarta che il 15 novembre del 2013 è diventato azionista di maggioranza assieme ad altri due soci acquisendo le quote societarie da Massimo Moratti, al termine di una delle ere più vincenti della storia nerazzurra: «Non ho mai avuto un socio che mi abbia sostenuto come ha fatto lui le prime parole del magnate indonesiano in una lunga intervista a Mediaset . Adesso prometto ai tifosi che lavorerò duramente per l'Inter e la qualificazione in Champions League sarà uno degli obiettivi che consegneremo ai nostri fan». Per ora il lavoro di Roberto Mancini è da considerarsi positivo, ma di certo la strada è appena stata intrapresa: «Sono contento, non soddisfatto prosegue Thohir l'Inter finalmente ha una grande organizzazione sportiva e manageriale ma per come sono fatto non posso dirmi soddisfatto perché voglio vincere di più. Aspettiamo i risultati: sarò molto contento se ci qualificheremo alla prossima Champions». Un Thohir che, però, guarda anche al di fuori del campo di gioco. Cose da sistemare ce ne sono molte, su tutte la questione dello stadio San Siro: «Erano due anni che volevo incontrare Berlusconi e condividere con lui la mia visione del club ha precisato possiamo lavorare assieme per fare in modo che San Siro diventi ancora la cattedrale del calcio. Nei prossimi mesi prenderemo una decisione, ma l'importante è che ci siamo capiti».Di sacrifici, però, ce ne saranno da fare ancora molti, visto che il fair play finanziario incombe come un macigno: «Siamo obbligati a rispettarlo ammette Thohir sono arrivati e andati via molti giocatori, ma i risultati sono stati positivi. Il mercato di gennaio? Posso solo dire che se ci sarà qualche giocatore che non ha giocato lo aiuteremo ad andare altrove. Abbiamo tutti i reparti coperti, ma se ci saranno partenze provvederemo. Pirlo troppo vecchio? È uno di quei giocatori che adoro. Però in questo momento, a centrocampo, abbiamo Melo, Guarin e Medel che sono sui 30 anni e altri giovani come Brozovic, Kondogbia e Gnoukouri. Bisogna bilanciare l'età media e penso che il mix che abbiamo formato sia giusto».
E dopo aver inneggiato a Ljajic («Si è dimostrato un giocatore chiave»), chiude la porta alla possibile cessione di Icardi: «Incedibile? Ausilio dice sempre che chi fosse interessato a fare un'offerta non deve presentarsi nemmeno, se non ha una montagna di soldi. Per noi è fondamentale: assieme a Perisic, Ljajic e Jovetic vogliamo formi il nucleo da tenere per il futuro». Lo stesso Icardi, a precisa domanda, ha risposto: «Ho un contratto fino al 2019 e mi trovo benissimo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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