La partita impossibile tra club e televisioni ha "infettato" il calcio

La guerra con le pay-tv condiziona come il virus Spadafora: "Gol in chiaro? Pronto a intervenire"

La partita impossibile tra club e televisioni ha "infettato" il calcio

Se il meccanismo è perverso, la dipendenza è altrettanto forte. I fatturati dei club di Serie A trovano da sempre linfa vitale negli incassi dei diritti tv, una scialuppa di salvataggio che ora rischia di affondare per via del decreto ingiuntivo depositato in tribunale dalla stessa Lega di A nei confronti di Sky. Una mossa che ha il sapore dell'avvertimento anche per gli altri aggiudicatari, Dazn e Img, quest'ultimo in possesso dei diritti per l'estero. La guerra contro i principali finanziatori è aperta, sembra un controsenso, ma il crinale è pericoloso perché tra qualche mese verrà lanciato il bando per il prossimo triennio e il rischio di una vendita al ribasso è molto concreto. Significherebbe meno ossigeno per le squadre italiane, un nuovo colpo da incassare dopo la crisi scatenata dal lockdown e dagli stadi chiusi chissà per quanto. Gli incassi dei broadcaster per il nostro campionato vantano un'incidenza media sui fatturati vicina al 55%, secondo uno studio di Calcio e Finanza, con percentuali che vanno oltre il 60% per Atalanta e Napoli e s'impennano ancor di più per le medio-piccole. Rendono bene l'idea le cifre dei proventi televisivi della stagione 2018/2019, con la Juve andata addirittura in tripla cifra, mettendo a bilancio poco più di 100 milioni, seguita dal tandem Inter e Milan (87 milioni a testa). Adesso sul campo c'è una partita decisiva, che riguarda da un lato il finale di questa stagione sconquassata dal virus, ma anche e soprattutto il futuro del nostro calcio con nuovi competitor all'orizzonte (Amazon su tutti per il triennio 2021/2024) e la possibile entrata in scena di Cvc Capital Partners. A breve sono attese novità sulla proposta del fondo britannico, che punta a rilanciare il pallone italiano con un progetto monstre, anche per liberarlo da questa dipendenza cronica dalle tv.

Ieri le fitte riunioni della Lega di A, con la ripartenza imminente del torneo, hanno «chiuso» la richiesta di Sky per uno sconto sull'ultima rata dovuta, il che rende ancora più difficile la chance di mandare in chiaro almeno gli highlights delle partite, sfruttando il canale Tv8. E in serata sull'argomento è tornato il ministro Spadafora: «Insistere sui gol in chiaro? Sicuramente perché abbiamo due necessità, quella di evitare assembramenti in luoghi pubblici per andare a vedere le partite e dobbiamo gestire un tema generale di ordine pubblico, visto il dissenso di molte tifoserie organizzate. Non vuol dire trasmettere tutte le partite in chiaro, io ho fatto un appello alla disponibilità ai broadcaster attualmente interessati. Nei prossimi giorni proverò ancora questa mediazione, non escludo nessun intervento, anche normativo se fosse necessario».

Sul tema la vera rivoluzione l'ha compiuta invece la Premier League, annunciando ben 29 partite in chiaro (sulle 92 in programma), di cui 25 su Sky Sports e 4 addirittura sulla BBC, che non trasmetteva live un match del principale campionato inglese dalla stagione 1987/88.

In Spagna la Liga garantirà gratuitamente tutte le partite nelle case di riposo per anziani, mentre la Bundesliga è già tornata in esclusiva in pay per view dopo le prime due giornate con diretta gol per tutti e un'intesa sullo sconto alle tv già trovata. Altrove il dado è tratto, il calcio italiano invece resta intrappolato nel suo vicolo cieco.

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