La partita è "malata" ma è un bivio per l'Inter: allungo o tour de force

Giocare è un vantaggio per i nerazzurri. Ma se slitta salgono a 2 i match che devono recuperare

La partita è "malata" ma è un bivio per l'Inter: allungo o tour de force

Milano. Solo alle ore 14 ci sarà la certezza che Inter-Venezia vada regolarmente in scena, come da calendario della 23esima giornata. Fischio d'inizio previsto alle 18 e fino a 4 ore prima c'è il rischio che il Venezia comunichi alla Lega Calcio qualche ulteriore positività al Covid. Basterebbe quella di un altro giocatore per far saltare la partita. La squadra, pur ampiamente decimata, è arrivata nel tardo pomeriggio nell'albergo scelto per il ritiro, poco distante da San Siro. E così l'Inter, dopo la rifinitura alla Pinetina, è rimasta in ritiro ad Appiano Gentile. Una vigilia molto poco normale, per una partita che può valere all'Inter un allungo importante, se non decisivo, prima della sosta e soprattutto del derby, con cui il 6 febbraio riprenderà il campionato.

Allenatori in silenzio. Paolo Zanetti ha il Covid, e nel caso in panchina ci sarebbe il vice Bertolini. Simone Inzaghi sta bene. Ha parlato mercoledì notte dopo la sofferta vittoria sull'Empoli, lo farà stasera, soprattutto se non sarà costretto a sgolarsi in campo, come a Bergamo, quando è arrivato afono al 90'. L'Inter spera di giocare, ovvio. L'opportunità ghiotta di affrontare in casa un avversario già più debole e per di più falcidiato dal virus, si scontra col rischio di un altro rinvio, che andrebbe ad affollare ulteriormente un calendario già zeppo di impegni. Già così, dalla ripresa alla successiva sosta per i playoff mondiali (44 giorni) sono previste 10 partite tra campionato, Coppa Italia e Champions League, cui andrebbero aggiunti il recupero col Bologna (23 febbraio?) ed eventualmente questo col Venezia.

Tutto dipenderà dall'esito degli ultimi tamponi molecolari, cui sono stati sottoposti i giocatori del Venezia. Il club non ha reso noti i nomi dei tesserati positivi, ma pare certo che tra i 15 colpiti dal virus ci siano 8 calciatori inseriti nella lista dei 25, comunicata ieri alla Lega Calcio (termine tassativo per tutte le società, la lista potrà poi essere modificata a mercato chiuso). Fino a 8 positivi tra quei 25, si può giocare. Oltre, interviene l'ASL di competenza e la partita viene rinviata. Così va il campionato nel calcio condizionato da Covid, così i club cercano di sopravvivere al virus, come se 8 assenti fossero rimpiazzabili e 9 no, ma tant'è, quel che conta è non fermarsi. E così anche oggi saranno/sarebbero presenti solo 5.000 spettatori, idem domani sera per Milan-Juventus (6 partite in 11 giorni, con temperature mai superiori ai 2/3 gradi, cosa pretendere dal povero prato di San Siro?).

Nell'Inter che deciderà se liberare Sensi solo la prossima settimana, che come anticipato non farà mercato a gennaio, e lamenta il pesante danno dell'infortunio di Correa (fermo per minimo un mese), Inzaghi è andato a dormire con un unico dubbio: Martinez (favorito) o Sanchez accanto a Dzeko. Per il resto, gioca la squadra diventata titolare nella striscia-sorpasso al Milan, con Dumfries confermato per Darmian.

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