Nel giro di sei ore il mondiale rischia di giocarsi Cristiano Ronaldo e Messi. Non è un bel vedere e nemmeno un bel pensare. La sbilenca architettura della fase diretta propone la roulette russa per quattro nazionali di grande tradizione e tutte pronosticabili almeno per una semifinale: Uruguay-Portogallo e Francia-Argentina. Con le vincenti destinate a incrociarsi venerdì prossimo. Molto peggio del lacrimevole e consueto addio alle squadre africane. Stasera il popolo del pallone potrebbe andare a dormire privato del matador o del Matador. Si legga Cristiano Ronaldo, matador a suon di gol di questa fase iniziale, oppure l'altro che Matador lo è per elezione: Edinson Cavani. Partita che sarebbe destinata ad una scacchiera. Lo dicono il gioco, l'atteggiamento mentale e tattico tenuto da Uruguay e Portogallo nelle sfide del girone.
Cristiano Ronaldo dovrà scalare la cementificazione difensiva della compagnia di Tabarez, fin qui unica a non aver subito reti: il segno del potere, la chiave per far strada in questo campionato. Però l'Uruguay dovrà cavarsi d'impaccio da quella sorta di ragnatela costruita dai portoghesi che tendono a risucchiarti per poi colpirti, si lasciano attaccare come faceva Alì con Foreman a Kinshasa per sferrare il pugno unico da ko. CR7 è l'uomo del colpo secco e devastante e talvolta si deve sentire molto solo. I sudamericani hanno il vantaggio di possedere due martelli che possono addormentarti. Si riproporrà la sfida tra Real Madrid e Barcellona: finora se ne sono viste con interpretazioni diverse. Ma questa è la Sfida: da una parte la totalità calcistica di Ronaldo, dall'altra il veleno di Luis Suarez. Non c'è nulla di più esaltante del battersi fino all'ultimo gol, come nelle sfide a eliminazione diretta.
La forza delle difese, il fuoco degli attacchi: Uruguay e Portogallo sanno ben gestire la parte, nonostante qualche limite che potrebbe chiamare l'autogol dell'eliminazione. Eppoi date un'occhiata alla stampella alzata del maestro Tabarez. Urla proprio a tutti: mai arrendersi mai.
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