Pazza è pazza. Ma questi ragazzi sono dei gladiatori

La voglia nerazzurra di andare oltre i propri limiti ha avuto la meglio sulla voglia blaugrana di divertirsi

Pazza è pazza. Ma questi ragazzi sono dei gladiatori
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Una notte infinita, da pazza Inter porta nella leggenda gli eroi di Simone Inzaghi. Una trama clamorosa che solo i nerazzurri avrebbero potuto mandare in scena per scrivere la storia e centrare la seconda finale di Champions League in tre stagioni. Un'impresa costruita sui gladiatori che hanno esaltato il gruppo. Lautaro Martinez che segna e procura il rigore, Sommer che ci mette le mani, Acerbi che ci crede quando tutto sembra perduto, Frattesi che sbuca al momento giusto (come contro il Bayern). E dire che a gennaio si diceva che volesse andare via. Il temuto Yamal sbatte sul palo dopo la cura «speciale» dei nerazzurri. E poi è arrivata la pioggia a completare il copione da cinema. Quella che già aveva spento il Bayern Monaco e si ripete con il Barcellona. Dal vento del Montjuic all'acqua di Milano. Simone Inzaghi ha costruito l'impresa passando dall'esaltazione del doppio vantaggio, alla paura della rimonta alla disperazione di aver perso quasi tutto, prima di aggrapparsi al cuore di questa Inter che quando i titolarissimi hanno acceso la spia della riserva, ha trovato risorse decisive dalla spesso criticata seconda squadra. Questa doppia semifinale è un sogno per l'Inter e un incubo per il Barcellona che l'ha persa quando ha pensato di averla vinta. La maturità di Acerbi al'ultimo giro che spegne la spensieratezza di Yamal all'alba di una nuova era. La voglia nerazzurra di andare oltre i propri limiti ha avuto la meglio sulla voglia blaugrana di divertirsi.

L'urlo Champions impressionante di San Siro è stato una sentenza. Ora c'è da chiudere il cerchio in Germania per dare un senso anche a Istanbul. Una telefonata Inzaghi potrebbe farla al fratello Filippo che sa come si fa. Epica nerazzurra.

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