Coronavirus

Pazzie da ripartenza. Un giocatore su quattro "esodato" del calcio

In scadenza, ceduti o in prestito, in 127 dopo il 30 giugno rischiano di non andare in campo

Pazzie da ripartenza. Un giocatore su quattro "esodato" del calcio

C'è un esercito di 127 calciatori il cui futuro è in bilico. Un quarto dei protagonisti della Serie A rischia, infatti, di non scendere in campo dopo il 30 giugno. Out sul più bello con i loro club costretti a rinunciarvi per il rush decisivo. Quarantanove giocatori sono in scadenza di contratto, mentre gli altri 78 in prestito con varie formule (secco, con diritto di riscatto, obbligo allo scattare di determinate condizioni). Entro 25 giorni bisogna trovare una soluzione, ma non è semplice incidere con un accordo collettivo sui rapporti di lavoro subordinato, come quelli che stipulano calciatori e società.

La Fifa ha dato un'indicazione ai giocatori: chi non vuole restare in prestito dopo il 30 giugno può andarsene. Al tempo stesso non può però giocare in un'altra squadra, perché il mercato dei trasferimenti non è aperto. La Figc può regolare i prestiti tra formazioni italiane, a livello di tesseramento, posticipando i riscatti ad agosto. Per rendere operativa la formula serve trovare un accordo anche con il giocatore: il problema principale riguarda gli stipendi, con accordi già depositati che scattano il 1° luglio. Difficile fare marcia indietro. In tal senso ci sono i casi dei nuovi acquisti Kulusevski e Petagna. Lo svedese potrebbe, legittimamente, decidere di lasciare il Parma dopo il 30 giugno per andare subito alla Juve, dove guadagnerebbe molto di più. A Torino potrebbe allenarsi con i bianconeri, ma non essere schierato fino alla conclusione della stagione 2019/20. Stesso scenario per Petagna al Napoli, con la Spal (la squadra più penalizzata avendo 13 tesserati tra prestiti e scadenze) che non può permettersi di perdere il suo goleador se vuole giocarsi la salvezza. Al tempo stesso Juve e Napoli hanno effettuato investimenti importanti per acquistare i due calciatori e in caso di infortuni in prestito la beffa sarebbe doppia.

Nell'alveo dei prestiti rientrano anche Sanchez (Inter) e la coppia romanista Smalling-Mkhitaryan, che sono di proprietà di squadre inglesi (ManUtd e Arsenal) e guadagnerebbero molto di più se tornassero subito in Premier. Nel loro caso non solo si deve trovare l'accordo con i giocatori ma anche con i club di appartenenza, perché la Figc può intervenire soltanto sui prestiti tra società della stessa federazione (esempio Nainggolan tra Cagliari e Inter). Diversi i nomi celebri in regime di svincolo: la Juve ha l'accordo per il prolungamento di Chiellini e Buffon, idem il Napoli con Mertens. Rinnovo già in cassaforte pure per Young (Inter) e il duo laziale Lulic-Parolo, mentre non rinnoveranno Callejon (Napoli) e i milanisti Biglia-Bonaventura. In casa rossonera da decifrare il destino di Ibrahimovic. Un rinnovo di soli 2 mesi per concludere la stagione appare complicato, così come per molti club giocare senza elementi finora titolari.

Che pastrocchio.

Commenti