Pellegrini è un caso: nessuno le vuol pagare l'allenatore

Federica è nervosa. Tutti hanno il "braccino" e potrebbe perdere la collaborazione con il tecnico Lucas. Il presidente federale Barelli divaga: «Danari? Il problema è un altro: l'allenatore non vuole muoversi dalla Francia». Malagò, numero uno del club Aniene, incalza: «Ciascuno faccia la sua parte»

Pellegrini è un caso: nessuno le vuol pagare l'allenatore

Tutti d'accordo, ma nessuno tira fuori i soldi. Questo è il problema. E Federica Pellegrini comincia ad innervosirsi. Entro inizio anno dovrà dire a Philippe Lucas, il tecnico francese che già l'aveva allenata in passato, se qualcuno gli pagherà il compenso per allenare la nostra campionessa. Federica è pronta a sacrificare se stessa (nel senso di tornare pendolare tra la Francia e Verona) e qualcosa del portafoglio per accontentarlo. Gli sponsor darebbero una mano, ma il resto dovrà esser pagato dalla federazione, dal club, insomma ci vorrà una colletta per tener botta alle pretese di un tecnico che, come tutti quelli che ci sanno fare, vuol essere ben pagato. E non certo a livelli di beneficenza.

Ma neppure la Pellegrini è un tipo facile. Di recente in nazionale, è stata la sola insieme a Magnini, a non aver firmato un protocollo sulla gestione deghli sponsor federalei e personali. Troppi interessi in ballo. E così la federazione se la prende comoda sul caso Lucas. Ma il tempo stringe, la Pellegrini è nervosa e preoccupata e il presidente federale Barelli parla più che agire. Non certo una novità. Ieri se ne è uscito con una dichiarazione di scarni intenti. Ed ha cercato di spostare il problema su altre questioni. Giusto o no che sia. «Federica ha scelto un anno sabbatico dopo tanti anni di sforzi e sacrifici. Ha intenzione di avere come guida un allenatore francese, Philippe Lucas, ma il problema è che il tecnico non si vuole spostare dalla Francia. La Federazione su questo non può far nulla. Se Federica non riesce a convincerlo sarà lei a dover andare in Francia o dovrà trovare altri allenatori. Federica è una grande campionessa e tornerà a grandi livelli». Come dire: arrangiati un po'.

Non proprio esaltante. Allora ci ha provato Giovanni Malagò, presidente del Circolo Canottieri Aniene, il club della nostra campionessa. «Federica è serena? Mica tanto. È una persona che investe talmente la sua vita nel suo lavoro, nel mestiere di nuotatrice, che fino a quando non ha messo tutti i puntini sulle i difficilmente riesce a trovare serenità. Mi auguro, nell'interesse di tutti, che questo avvenga nel più breve tempo possibile». Ed anche lui ha riproposto domanda e problema che la federnuoto continua ad evitare. «La soluzione sulla carta è stata condivisa da tutti quanti. Si tratta di sedersi il prima possibile e di trovare il modo di cucinare il piatto con gli ingredienti che ci sono. Federica chiede solo di sapere sino a che termini uno la vuole supportare in questa scelta da lei fatta. É nell'interesse di tutti, anche della federazione, che credo faccia la sua parte, il resto lo faranno Federica e il suo club se può». In sintesi: chi paga? Meglio: quanto pagherà la federazione? Perchè in questo caso tutti hanno il braccino.

Ma chi dovrebbe pagare di più? Ecco il problema: il club o la federazione? Qualcuno potrebbe pensare: perchè non la Pellegrini che non si accontenta dei tecnici italiani? Si, ma visti i risultati di Londra, meglio lasciar perdere.

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