Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Ma quanta fatica per la Roma. Un golletto sporco, qualche occasione sparsa e tante grazie alle parate di Szczesny, decisivo al minuto 2' e al minuto 92'. Il tutto contro un Genoa che tra infortuni e cessioni aveva gli uomini contati ma è riuscito comunque a mettere in difficoltà i giallorossi. E non poco. Per chi si candida ad essere l'anti Juventus, un po' pochino.
Ma da un campo cazzutissimo, citazione di Spalletti, meglio portare via 3 punti sofferti che applausi a vuoto. L'allenatore della Roma si scorda spettacolo e bel gioco ma continua a dare lezioni. Sabato di onestà, quando ha candidamente ammesso che non direbbe No ad un'ipotetica proposta della Juve. Domenica, di pragmatismo, quando al minuto 84' toglie dal campo Bruno Peres, tra i migliori, e mette dentro Manolas. Coprirsi, portare a casa la vittoria e chi se ne frega. «Conta fare risultato perché vincono tutte e basta uno stop per dire addio alla rincorsa. Queste sono vittorie fondamentali», ammette candidamente a fine gara.
Anche se non è stata la miglior Roma. E non si è visto nemmeno un grande Genoa, nulla a che vedere con quello che su questo campo aveva annichilito la Juventus. Emozioni poche ma intense. Come in avvio quando Laxalt prova il destro da fuori aerea con Szczesny che salva in angolo con la punta delle dita. O due minuti più tardi, quando Dzeko colpisce da pochi passi, ma Perin con un miracolo riesce a respingere. Il portiere rossoblù si fa male nell'occasione. Il ginocchio sinistro gira in maniera innaturale, Perin prova a rimanere in campo ma si arrende e lascia spazio a Lamanna. Distorsione certa, da valutare un interessamento dei legamenti che sarebbe devastante per il ragazzo, reduce da un crociato saltato nell'altro ginocchio.
Un avvio così e ti aspetti fuoco e fiamme. E invece poco o nulla fino al 35'. Azione manovrata della Roma, respinte, mischia, batti e ribatti, palla a Bruno Peres che calcia come capita, carambola su Izzo e Roma in vantaggio. Non un gol vero e proprio per il brasiliano ma comunque decisivo. Dopo l'infortunio e le tante prestazioni al di sotto delle aspettative (e di quanto è costato il suo cartellino), finalmente una prova di spessore.
Un palo di Ninkovic, con tocco fondamentale di Szczesny, uno di Dzeko con salvataggio di Lamanna ma poco altro. Se la Roma rimane (quasi) in scia della Juve deve dire grazie al suo terzino brasiliano e al suo portiere polacco dal nome impronunciabile, Wojciech Szczesny. Sicuro per tutta la gara, bravissimo su Laxalt in avvio, quasi fenomenale in pieno recupero su Ocampos. Girata dal limite, palla sotto la traversa, colpo di reni da campione e deviazione in angolo con la mano di richiamo. Appalusi, come un gol.
Rimpianti rossoblù, festa giallorossa.
Il Genoa si consola con Taarabt, ieri in tribuna («Sto bene, sono quasi pronto», ma è fermo da più di un anno), e spera in un colpo di Preziosi a centrocampo. La Roma rimane in scia, anche se per battersi ad armi pari contro la Juve, anche in questo 2017 dovrà per forza fare di più.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.