Petrolio, Pil da invidia e un calciatore cestista

A Baku, un anonimo palazzone grigio con vista sul Mar Caspio nasconde il segreto dello spettacolare boom economico dell'Azerbaigian, il cui Pil cresce ininterrottamente dal 2005. Dietro quelle mura scrostate opera la Socar, la compagnia nazionale che gestisce raffinerie, oleodotti, gasdotti, importazioni ed esportazioni. È il motore del paese, e anche il calcio si sta rapidamente adeguando. Investimenti milionari, stadi di proprietà, una scuola calcio nazionale e nomi di richiamo quali Tony Adams, John Toschack e Stanley Brard (ex boss delle giovanili del Feyenoord, uno dei più prolifici vivai d'Europa). I club principali sono nelle mani dei grandi colossi economici, dalla già citata Socar alla Palmali Group (compagnia navale) fino alla Azersun (holding alimentare).

Crescita è anche la parola chiave della nazionale azera, affidata dal 2011 all'ex nazionale tedesco Berti Vogts e che lo scorso agosto nel ranking FIFA ha raggiunto la più alta posizione (n. 71) della sua storia. Il piano della Federcalcio locale è noto: al termine della fase di potenziamento strutturale, favorire l'arrivo di giocatori e tecnici di richiamo per incrementare il livello del calcio azero, fino ad ottenere la prima qualificazione alla fase finale di un grande torneo.

Ma la strada rimane lunga, e sarà sufficiente un'Italia poco più che discreta per battere gli uomini di Vogts. I quali possono contare su capitan Rashad Sadygov, il giocatore più famoso nel paese. Sua nel 2010 la rete che regalò alla squadra uno storico successo contro la Turchia di Hiddink, anche se la sua impresa più famosa rimangono i 14 punti realizzati nell'esordio nella Serie A di basket azera. Accadde nel 2006, durante il suo trasferimento dai turchi del Kayserispor al Neftchi Baku.

Il campionato azero chiuse in anticipo la finestra di mercato, e il transfer di Sadygov rimase nel limbo per sei mesi. Per mantenersi dunque atleticamente in forma, è così nato il primo calciatore-cestista a livello pro.