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L'Inter campione e quel futuro low profile

La grande gioia resta, ma è strozzata da conti, stipendi da ridurre e cessione di giocatori chiave

Più che festa, "festina". L'Inter campione e quel futuro low profile

Milano Inter-Sampdoria, ore 18 a San Siro. Più del Covid sono i conti a fare piccola la prima festa dell'Inter campione d'Italia. Per dribblare il primo bastano il numero contingentato dei tifosi nel piazzale antistante lo stadio (previste 3mila persone: saranno di più, ma nulla sarà peggio di domenica) e un po' di fantasia, attendendo il momento di tornare a varcare i tornelli. Per il bilancio, invece, non c'è nulla da fare se non preoccuparsi. I conti sono in rosso, l'Inter è travolta dai debiti e fa sorridere la speranza dei cinesi che giocatori e staff rinuncino al premio scudetto e si riducano persino gli stipendi.

Non si ricorda uno scudetto festeggiato tanto male. Normalmente, vinci e alzi l'asticella. L'Inter di Suning, invece, è costretta a riportarla rasoterra. E ciò che emerge in questi giorni, e che in verità è sempre stato evidente, anche quando si dicevano (assemblea di fine novembre) mirabilie di brand e fan e follower: sarà stata la pandemia, sarà stata la stretta del governo cinese, sarà stata la cattiva gestione, il risultato è che l'Inter sta affossando sotto il peso dei suoi debiti. Da qui, nella settimana dei meritatissimi brindisi, la necessità di spiegare al mondo qual è il quadro reale della situazione. Altro che 4 acquisti per la Champions e di mercato finanziato con la cessione dei giocatori di seconda fascia (ma davvero c'è chi l'ha pensato seriamente?), l'Inter che deve ancora finire di pagare Nainggolan alla Roma e Gagliardini all'Atalanta (oltre a tutti gli altri acquisti più recenti, cominciando dalla terza delle 5 rate di 15 milioni da versare per Lukaku il 1° luglio) per fare quadrare i conti rischia davvero di perdere più di un giocatore di prima fascia. Certo, i 250 milioni che il nuovo socio dovrebbe versare a Suning sarebbero manna. Arriveranno, ma a quali condizioni? Gli Zhang vorrebbero mantenere il controllo del club, ma non vogliono perdere altro denaro. In Cina ci hanno messo qualche giorno a chiudere la (loro) squadra, che aveva appena vinto il campionato, lasciando per strada giocatori e tecnici. Quella dell'Inter è ovviamente un'altra storia, ma Zhang sr ha dimostrato di poter avere le idee molto chiare. L'Inter italiana guarda e aspetta ansiosamente di capire cosa succederà. Non solo Conte (che ieri ha lasciato che la conferenza stampa prepartita fosse passerella per i suoi collaboratori), anche Marotta è tentato dal chiudere a breve l'avventura nerazzurra. Tutto dipenderà dai programmi. Conte pare già rassegnato a perdere almeno uno dei giocatori-base che hanno contribuito allo scudetto (Brozovic? Skriniar?), non così se si dovesse arrivare agl'intoccabili (Lukaku, Martinez, Barella, Hakimi, Bastoni, De Vrij) che però sono ovviamente quelli che hanno il mercato migliore.

Detto questo, si capisce facilmente come non siano le regole anti-Covid (oggi nel servizio d'ordine anche una rappresentanza degli stessi ultrà nerazzurri) il vero ostacolo alla voglia di far festa in casa Inter.

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