Pioli e Conte, dal derby alla Champions. Sfida di guai per gli ultimi due scudettati

Si rinnova il duello tra i tecnici che hanno riportato sulle sponde dei Navigli il titolo. Il Milan recupera pezzi, Tottenham in emergenza

Pioli e Conte, dal derby alla Champions. Sfida di guai per gli ultimi due scudettati

Il bilancio personale milanese parla a favore di Antonio Conte, interista contro Stefano Pioli milanista: 3 a 1 tra campionato e coppa Italia, la prima capovolgendo lo 0 a 2 dell'intervallo (con critiche feroci al tecnico pugliese), la seconda netta con un rotondo 3 a 0, la terza in coppa Italia con Eriksen decisivo su punizione ai supplementari (Ibra espulso per due gialli dopo il testa contro testa con Lukaku). Ma questa di domani sera, in versione Champions league, inedito assoluto, è un'altra storia e anche un'altra partita, piena di acciacchi, ritardi e assenze che possono in parte spiegare gli affanni di Tottenham e Milan. Visto a Leicester, sabato pomeriggio, Antonio Conte sembrava una controfigura di cera: fermo, impalato davanti alla panchina, volto sofferente, neanche una corsetta delle tante viste in passato, effetto sicuro del recentissimo intervento chirurgico alla cistifellea più che dei ritardi in classifica (fuori dalla zona Champions) nonostante il successo sul City. Stefano Pioli non è il tipo da soffrire di complessi, ha una maturità e una carriera che s'intrecciano alla perfezione come tempi e può esibire lo scudetto di maggio 2022 che certifica un merito indiscutibile raggiunto grazie alle sue idee e allo schieramento post-pandemia.

Tutto questo domani sera non conta. Pioli e Conte, ciascuno per suo conto, possono esibire una lunga lista di guai. L'ultimo, in ordine di tempo, è quello di Bentancur, l'uruguagio uscito dalla Premier league con un crociato rotto seguito all'assenza di Lloris, il portiere che fa il paio con quella di Maignan destinato al rientro verso fine febbraio secondo i calcoli di Maldini. Da Milanello invece ci sono notizie di segno opposto. Come promesso, Bennacer e Tomori sono tornati in gruppo. Persino Florenzi, ai box da cinque mesi, si è rivisto con il resto del team. Il recupero dei due titolari può aiutare Pioli ad avere più soluzioni anche nei ricambi durante la sfida d'andata il cui risultato è fondamentale per lasciare in bilico la qualificazione in vista del ritorno, in programma a marzo allorquando - secondo calcoli affidabili - sarà migliorata anche la salute fisica del gruppo e magari con Ibra e Maignan sarà a disposizione tutta la rosa.

Dagli Usa, poi, è in arrivo Gerry Cardinale, un po' sconcertato dall'eco della stampa italiana ripresa dai siti specializzati americani. Il numero uno di Red Bird non ha sicuramente in agenda un colloquio personalizzato con Leao, compito esclusivo dell'area tecnica, ma di sicuro è l'occasione per passare in rassegna agli eventi degli ultimi mesi e avere una relazione dai due responsabili, Furlani sul fronte societario, Maldini su quello tecnico.

È evidente che nel futuro immediato del Milan la qualificazione in Champions è fondamentale per continuare lungo la strada del modello calcio sostenibile che tradotto vuol dire attingere risorse dal bilancio del club senza richiedere investimenti all'azionista chiamato a incrementare i ricavi.

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