"Come si fa a non fischiare". Ma la verità sul Milan è un'altra...

"Non vedo come non possa essere fallo, non si può non fischiare, è andato anche a rivederlo", la furia di Pioli su Orsato. Il Milan ora rischia seriamente la Champions

"Come si fa a non fischiare". Ma la verità sul Milan è un'altra...

Il Milan sfavillante di Stefano Pioli non c'è più, ormai da settimane, e la pesante sconfitta subita contro la Lazio rischia di compromettere la qualificazione alla prossima edizione della Champions League. Il tecnico rossonero si è presentato davanti alle telecamere ammettendo la netta superiorità della squadra di Simone Inzaghi: "Mi aspettavo di più dalla squadra, abbiamo le qualità tecniche e fisiche per fare meglio, dovevamo fare di più. Come spesso accade nelle grandi partite sono decisivi i particolari, loro sono stati più bravi di noi".

Lamentele

La Lazio ha segnato tre gol, se n'è visto annullare uno a Lazzari per questione di centimetri, ha colto un palo con Ciro Immobile ed ha avuto altre chance per colpire con Donnarumma bravo a dire di no ai giocatori biancocelesti in più di una circostanza. Il gol del 2-0 siglato dallo scatenato Correa, però, è stato viziato da un fallo iniziale di Lucas Leiva su Hakan Calhanoglu con l'arbitro Orsato che ha fatto continuare l'azione che si è poi concretizzata dopo circa 20 secondi con la rete del raddoppio.

Il direttore di gara di Schio, un po' piccato per le vibranti proteste rossonere, è poi andato al monitor per rivedere le immagini ma nonostante l'evidente fallo commesso dal centrocampista della Lazio su quello del Milan ha deciso di convalidare lo stesso il gol. Pioli, in merito a questo argomento, ha attaccato:"Non vedo come non possa essere fallo, non si può non fischiare. Impossibile non sia evidente che Leiva tocchi Calhanoglu, è andato anche a rivederlo".

La Champions si complica

Attualmente il Milan occupa il quinto posto della classifica in virtù di scontri diretti e differenza reti sfavorevole con Napoli e Juventus ferme a quota 66 come i rossoneri, a inseguire la Lazio a quota 61 ma con una partita in meno, seconda l'Atalanta a quota 68. Ci sono ancora 15 punti in palio con il Diavolo che ha il calendario più insidioso insieme ai bianconeri di Andrea Pirlo.

Pioli, però, crede ancora fortemente nella possibilità di centrare la Champions: "La rincorsa Champions ora si complica molto, ora dobbiamo dimostrare che siamo forti come credo siamo. Le ultime due sconfitte hanno interrotto il nostro percorso ma siamo ancora lì, lottiamo con grandi squadre e dobbiamo dimostrare di esserlo pure noi. I ragazzi sono intelligenti e hanno carattere, mi aspetto subito una reazione importante".

Harakiri

Non centrare i primi quattro posti sarebbe una beffa enorme per il Milan che manca da 7 anni dalla Champions League. Non qualificarsi sarebbe un danno economico grande e soprattutto una grande delusione se si pensa che fino a fine gennaio i rossoneri erano primi e si sono anche laureati campioni d'inverno davanti all'Inter che si sta accingendo a vincere lo scudetto.

Se il Diavolo dovesse finire in Europa League non è detto che Pioli sarà riconfermato sulla panchina rossonera anche perché negli ultimi mesi la squadra è crollata nelle prestazioni, nei numeri e nei risultati e come sempre il primo responsabile è sempre l'allenatore.

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