Pogacar, impresa bis. Per lui il Tourmalet è in pianura

Ancora re sui Pirenei: oltre alla gialla, ha le maglie di miglior giovane e scalatore. E il 2° Tour in tasca

Pogacar, impresa bis. Per lui il Tourmalet è in pianura

Sarà la storia a dirci se Tadej Pogacar sarà in grado di vincere quanto se non più di Eddy Merckx, nel frattempo questo ragazzo sloveno di soli 22 anni la storia la sta riscrivendo. Nessuno come lui, alla sua età. Nemmeno il fuoriclasse belga, che a 22 anni di Tour non ne aveva ancora vinti e se per questo neanche di Giri, ma solo due Sanremo (nel'66 e '67, ndr) e un mondiale (Heerlen 1967, ndr). Per Taddeo la contabilità parla chiaro: un Tour vinto e uno che è prossimo a vincere domenica, oltre ad una Liegi-Bastogne-Liegi, una Tirreno e un podio (3°, ndr) alla Vuelta.

Primo l'altro ieri a Saint-Lary-Soulan, primo ieri a Luz Ardiden davanti al presidente Macron. Per il bimbo sloveno stesso schema e stesso ordine d'arrivo, con Vingegaard e Carapaz vittime sacrificali. Fra la tappa regina dell'altro ieri e quella del Tourmalet il prodigio sloveno non solo si porta a casa la maglia gialla e quella bianca di miglior giovane, ma anche quella a pois di miglior scalatore: esattamente come un anno fa. Non sarà ancora un cannibale, ma è chiaramente affamato, e per alcuni addirittura ingordo, quindi da mettere all'indice. Perché troppe vittorie destano sospetto. Allora per la stessa ragione Federer, Nadal o Djokovic, non bisognerebbe più farli giocare da anni. E che dire di Federica Pellegrini, Valentino Rossi, Cristiano Ronaldo o Messi?

Inutile chiedersi se i campioni vincono troppo o poco: loro vincono, quando vogliono. Punto. E Pogacar che è un fuoriclasse, lo fa perché onora il suo primato. «Mi sentivo bene - dice il bimbo, con il suo immancabile sorriso -. Se domani nella crono finale posso rischiare? Beh, chiaramente può accadere di tutto, ma perdere sei minuti mi sembra difficile», dice sereno come pochi.

In questo Tour chiuso e definito, arriva anche la polizia. L'altra sera una cinquantina di gendarmi si sono presentati nell'hotel della Bahrain, squadra del tricolore Sonny Corbelli: perquisite stanze e pullman, oltre a test del capello per tutti gli atleti e controllo dei file di allenamento. «Non ci hanno detto il motivo della visita», dice il discusso Milan Erzen, manager del team, da tempo attenzionato e chiamato in causa nel processo Anderlass in Austria. L'inchiesta preliminare è della procura di Marsiglia, aperta lo scorso 3 luglio, l'accusa per il team bahrenita è «acquisto, trasporti, detenzione e importazione (in Francia, ndr) di una sostanza o di un metodo vietato ai fini dell'utilizzo sportivo senza prescrizione medica».

Ordine d'arrivo 18esima tappa Pau-Luz Ardiden: 1) Tadej Pogacar (Slo, Uae) km 130 in 3h 33'45'' (media 36,407), 2) Vingegaard (Dan) a 2'', 3) Carapaz (Ecu) st, 4) Mas (Spa) a 13'', 5) Martin (Irl) a 24'', 24) Cattaneo a 3'45''.

Classifica: 1) Tadej Pogacar (Slo, Uae) in 75h 00'02'', 2) Vingegaard (Dan) a 5'45'', 3) Carapaz (Ecu) a 5'51'', 4) O' Connor (Aus) a 8'18'', 5) Kelderman (Ola) a 8'50'', 10) Uran (Col) a 16'25'', 12) Cattaneo a 23'36''.

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