«Sei un grande - hanno gridato a Prandelli -, anche se non ci farai vincere in Brasile...».
Veramente al momento il ct è inizialmente alla prese con il tentativo di portare gli azzurri al mondiale sudamericano, poi eventualmente si vedrà. Ma ieri a Medolla, nel modenese, uno dei centri più colpiti dal sisma del 20 maggio, l'entusiasmo era vivo, sincero, atteso, gli azzurri meglio di qualunque altra visita e oratoria di routine di autorevoli autorità. La Federcalcio, con una procedura straordinaria e autorizzata dalla commissione provinciale, aveva ampliato la capienza del piccolo stadio Comunale con tribune provvisorie per contenere fino a 2.200 spettatori per assistere alla partitella pomeridiana della Nazionale. E cinquecento posti erano riservati ai bambini delle scuole che fin dal mattino avevano affollato il villaggio al centro del parco cittadino. Il ct si è sentito sinceramente e emozionalmente colpito: «I bambini - ha dichiarato appena sceso dal pullman -, meritavano una giornata come questa. A volte basta davvero poco per renderli felici». La nazionale era arrivata da Coverciano dove in mattinata, all'interno di una riunione tecnica, la lezione era stata tutta incentrata sugli errori contro la Bulgaria. E il video delle malefatte è durato oltre il programma, riducendo all'osso ogni altro argomento in scaletta. Sotto una calma apparente c'è in vista una bella rivoluzione.
Prandelli ha ammesso che c'è stato tanto da rivedere e di cui pentirsi, ha chiesto a questa Nazionale di ritrovare una sua identità, la Bulgaria, 90° posto nel ranking Fifa, l'ha messa sotto vincendo i duelli soprattutto in mezzo al campo dove gli azzurri si trovavano in superiorità numerica. Ma se per spiegare la prestazione deludente di troppi si finisse col processare il modulo sarebbe l'inizio della fine.
Qualcosa comunque a Modena contro Malta succede. Ci saranno i primi bocciati che il ct non chiamerà a questo modo ma userà l'espressione più edulcorata delle diverse soluzioni che questo gruppo gli presenta. Così Destro giocherà con Osvaldo in una prima linea tutta romanista. Almeno questo sembrerebbe di capire dopo il quasi nulla di Giovinco, fra i pochi a non aver ricevuto clemenza nelle valutazioni. E al quale Osvaldo ha già tagliato la testa con molta diplomazia: «Rispetto Giovinco - ha detto l'italo argentino-, ma Destro è più uomo d'area e fra noi c'è già una buona intesa». Qui c'è abbondanza con Pazzini in un buon momento, Diamanti che scalpita e il gruppetto dei baby che spinge forte. Ieri nella partitella sul Comunale di Medolla si è messo in evidenza Insigne con una tripletta e una autorevole candidatura per domani sera, confortanti anche le prestazioni di Verratti e Borini.
In mezzo l'assenza forzata di De Rossi, per la contrattura al bicipite femorale della coscia destra, apre a nuove soluzioni. Dietro l'assenza di Chiellini a Sofia ha scatenato polemiche: perché Chiellini convalescente a riposo mentre De Rossi reduce dall'infortunio di San Siro in campo? Oltre tutto in una formazione che il ct ha impostato proprio sul blocco juventino, certo che questa soluzione gli avrebbe ridotto i rischi. Invece ha dovuto ammettere che nei suoi due anni di gestione, mai aveva visto l'Italia soffrire così. Buffon non ha nascosto che ora il pensiero è solo alla ricerca di un riscatto: «Vogliamo metterci alle spalle la brutta prova di venerdì con un bel gioco e una bella vittoria». Preoccupato Prandelli e preoccupati anche gli azzurri, per il nostro presidente federale Abete la preoccupazione è un segno di intelligenza.
Poi gli azzurri hanno salutato Medolla dopo quasi un'ora dedicata agli autografi, un bel pomeriggio di aggregazione: «Mi ha colpito la loro dignità - ha commentato Luigi Buffon mentre alcuni operai erano già all'opera per smantellare la tribuna -. Questa gente ha il sorriso in faccia e la morte nel cuore». Domani sera Malta, basterebbe poco per fare un bis con questa deliziosa giornata.
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