Il prologo è stato praticamente perfetto. La visita all'Emilia colpita al cuore dal terremoto «ha riavvicinato la maglia azzurra alla gente», parole e sensibilità di Cesare Prandelli, ct della Nazionale con le antenne sempre dritte quando c'è da alzare lo sguardo oltre lo steccato del prato verde. «Siamo un Paese di grande altruismo, basterebbe poco per diventare una grande nazione» è la sua convinzione, condivisa e radicata in molte contrade del Belpaese. «Noi vogliamo regalare gioia ai bambini che hanno sofferto senza dimenticarci che qui ci sono ancora le tendepoli e che non è stato risolto nessun tipo di problema strutturale» la sua rigorosa analisi dopo le ore vissute a Medolla. Non manca nemmeno il risvolto romantico, con la consegna poche ore prima di allenarsi e sudare, di una rassegna delle figurine azzurre realizzata per l'occasione dalla Panini, l'azienda specializzata nel ramo. Adesso bisogna fare in modo - e non è una impresa epica da centrare considerato lo spessore del rivale - che anche l'epilogo sia all'altezza delle attese. Perchè stasera, nello stadio di Modena, l'Italia uscita con quel 2 a 2 modesto e striminzito dalla sfida di Sofia contro la Bulgaria, deve incassare contro Malta i 3 punti e ricacciare indietro qualche dubbio emerso dal viaggio di venerdì scorso.
«Dobbiamo fare tesoro degli errori commessi» è l'incipit del Ct che non vuole certo sottrarsi alle responsabilità. «Forse abbiamo lavorato troppo» è l'accenno auto-critico, uno sport poco praticato dalla categoria. Su un punto, Prandelli è in disaccordo con la critica ufficiale. «Non è stata una vacanza» taglia corto. Tutta colpa allora della ridotta condizione fisica. E forse anche di qualche discutibile resa. La delusione patita per il discutibile contributo offerto da Giovinco ha provocato vistose crepe lungo il soffitto del club Italia così da rendere indispensabile un intervento riparatore. «Non abbiamo mai perso la fiducia nello juventino» il passaggio dedicato all'argomento.
L'incipit del Ct risulta impreziosito da alcune istruzioni per l'uso che possono avere il valore di un piano strategico. «Fare tanti gol non mi è mai piaciuto: preferisco vincere con pochi gol ma giocando bene e non avere fretta» è la sua chiosa con cui accompagna l'Italia al secondo appuntamento del girone utile per la qualificazione al mondiale prossimo, Brasile 2014 la scadenza. D'accordo sui gusti del ct, ma i gol servono e servono eccome. Anche per rimediare a quel primo mezzo passo falso di Sofia e accumulare qualche cifra favorevole in materia di differenza reti: non è escluso che il duello con i rivali si possa consumare all'ultimo sigillo. Di sicuro il ct disegna lo schieramento in modo da ottenere lo stesso risultato incassato qualche anno prima, proprio qui a Modena, contro l'Estonia: gol, gioco e spettacolo per il pubblico che ha bisogno di distrarsi e di dimenticare, almeno per qualche ora. Intanto la difesa a quattro che può sembrare un controsenso se disposta contro Malta che lascia in avanti un solo attaccante: e invece è la contromisura giusta per tenere impegnate le corsie laterali dove lavorare sodo in velocità in modo da preparare le scorribande dei due attaccanti, Destro e Osvaldo secondo le previsioni della vigilia poi confermate dall'annuncio serale di Prandelli.
Ma forse lo snodo più importante è rappresentato dalla scelta di schierare, dietro la coppia di attaccanti, una musa del calibro di Diamanti che di fatto può diventare il concorrente più temibile di Giovinco, una volta uscito di scena Cassano. «Voglio una squadra corta» la raccomandazione finale che può avere solo un valore didascalico perchè poi alla fine quello che conta sono la qualità della prova e il risultato. É severamente vietato sbagliare. E lo sanno anche i preparatori del club Italia finiti nel mirino delle critiche provenienti dalla Roma a causa dell'incidente muscolare toccato a De Rossi (starà fuori 15-20 giorni, possibile rientro contro la Juve). Nocerino, candidato a rimpiazzare il romanista come scudiero di Pirlo (a proposito: a quota 91 presenze può affiancare Alex Del Piero), è in ritardo rispetto alla perfomance del precedente torneo. Per una volta la Nazionale può dare una mano ai club e ai tecnici nel mirino, tipo Allegri per capirsi al volo.
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