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Il protocollo fuori dal tempo delle Olimpiadi senza politica

Il protocollo fuori dal tempo delle Olimpiadi senza politica

T okio 2020 sarà un'olimpiade in ritardo su quest'epoca. Un'olimpiade che vorrebbe stare al passo con i tempi ma che non ha saputo scegliere il tempo giusto. Le linee guida con cui il Cio ha deciso da qui in poi di plastificare pensieri, azioni ed opinioni degli atleti suonano da una parte ipocrite e dall'altra anacronistiche. Tanto più nella commistione di popoli e diversità essenza dei Giochi stessi. Il governo a cinque cerchi ha di fatto stabilito che il pugno chiuso di Tommie Smith e John Carlos contro le discriminazioni razziali, a Messico '68, non avrà più patria alle Olimpiadi. Vietato d'ora in poi per gli atleti inginocchiarsi, alzare pugni, vietato infrangere in qualsiasi modo il protocollo. Il Cio ha deciso dunque che il nuotatore indignato per essere stato battuto da un ex dopato non potrà rifiutarsi di stringergli la mano sul podio o di salire sui gradini accanto come accaduto a Rio 2016 o ai recenti mondiali di Corea tra Mack Horton, l'indignato, e Sun Yang, l'ex dopato. Ha deciso che gesti a carattere politico, sociale, religioso ora saranno severamente puniti. Il giro di vite fuori dal tempo arriva dopo la protesta della pesista statunitense Gwen Berry, ai Giochi Panamericani, sul podio con il pugno chiuso contro il razzismo; arriva dopo lo schermidore suo compagno di nazionale, Race Imboden, in ginocchio contro la politica di Trump; arriva dopo i saluti militari dei calciatori turchi a sostegno della politica militare del proprio Paese. Arriva dopo un festival di manifestazioni di pensiero. Per cui può sembrare persino comprensibile che il Cio abbia voluto dare una stretta. Resta però l'ipocrisia di un governo sportivo volto a imbavagliare e plastificare le opinioni degli atleti benché le olimpiadi siano da sempre, per chi organizza, per chi ci va, per chi boicotta, uno strumento di espressione politica, sociale, economica, religiosa. Purtroppo, però, quella del Cio è una stretta arrivata fuori tempo massimo. Perché viviamo in un'epoca in cui ciascun atleta non ha certo bisogno di un podio per manifestare il pensiero. Gli è sufficiente postare la propria foto o un video con la medaglia al collo e scriverci accanto qualcosa per far parlare il mondo.

Potenza del web, non del podio.

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