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Questa è parità dei sessi. Italvolley uomini e donne mondiali lo stesso giorno

Le ragazze di Conegliano campioni del mondo in Cina e i ragazzi di Civitanova in Brasile

Questa è parità dei sessi. Italvolley uomini e donne mondiali lo stesso giorno

Diceva Andrea Giani, uno che di pallavolo ad altissimi livelli ne capisce: «Tutti guardano l'Italia come un modello di riferimento, perché il nostro campionato è il migliore del mondo». Succede che, nell'anno del Signore 2019, la sua teoria trovi fondamento grazie a due squadre tanto lontane quanto simili: Conegliano da una parte, Civitanova dall'altra. Donne e uomini, che hanno saputo riportare il volley italiano sul tetto del mondo.

Sono bastate appena sei ore, in un immaginario giro del pianeta tra Cina e Brasile, per vedere il Tricolore sventolare due volte e riportare la pallavolo made in Italy sopra tutto e tutti. Prima l'Imoco Conegliano femminile e poi la Lube Civitanova maschile. Due storie avvincenti e vincenti, due formazioni che hanno trovato il loro primo titolo mondiale di una storia già ricca di trofei in campo nazionale e, per i marchigiani campioni d'Europa in carica, anche continentale. Le Pantere di Conegliano, piccolo paese di 35mila anime della provincia di Treviso, hanno battuto in finale a Shaoxing, in Cina, 3-1 (22-25, 25-14, 25-19. 25-21) l'Eczacibasi Istanbul trascinate da una gigantesca Paola Egonu (34 punti dopo i 38 della semifinale contro il Vakifbank), vincitrice del premio quale miglior giocatrice del torneo. Conegliano, dopo 3 Scudetti, 1 Coppa Italia e 3 Supercoppe Italiane, conquista dunque anche il trofeo che la pone in cima al mondo dopo aver conquistato la Champions League 2019 e dopo un percorso netto nel torneo cinese: 5 partite disputate, 5 vittorie.

Nel tardo pomeriggio, poi, a Betim la Lube di Fefé De Giorgi ha sconfitto i brasiliani padroni di casa del Sada Cruzeiro trionfando dopo due finali perse. Altro giro, altro 3-1 (25-23, 19-25, 31-29, 25-21) ma molto più combattuto, basti pensare che la gara è durata due ore e mezza. Decisivo il terzo set, quando Civitanova è stata capace di annullare ben quattro palle del 2-1 per i brasiliani e chiudere 31-29 con un tocco d'estro di Juantorena: per quest'ultimo (MVP della manifestazione) quinto titolo personale, dopo i quattro conquistati con Trento dal 2009 al 2012. Un trionfo che chiude un 2019 straordinario: prima il titolo di campioni d'Italia conquistato a Perugia il 14 maggio, poi quello di campioni d'Europa il 18 maggio a Berlino e ora il titolo iridato, arrivato in Brasile dopo che nelle due passate stagioni la Lube aveva sempre sfiorato la vittoria del trofeo, arrendendosi in finale prima al Kazan (2017) e poi a Trento (2018).

I numeri parlano di una vera e propria impresa: perché erano 27 anni che due formazioni italiane non vincevano assieme le due versioni, maschile e femminile, del Mondiale per club. E perché l'Italia scrive per la seconda volta, al rosa, il suo nome nell'albo d'oro della competizione (ci riuscì nel 1992 Ravenna), la prima da quando il Mondiale per Club è stato reintrodotto nel 2010 (tra gli uomini l'Italia vanta 9 successi, 5 solo di Trento).

L'11ª di Superlega: Civitanova-Perugia 3-1, Monza-Sora 3-0,

Modena-Verona 2-3, Latina-Vibo 2-3, Milano-Piacenza 3-1, Ravenna-Padova 3-0. Classifica: Civitanova 29; Perugia e Modena 25; Trento 21; Milano 19; Ravenna 15; Padova e Verona 14; Monza 12; Piacenza 9; Latina e Vibo 7; Sora 4.

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