La rabbia di CR7 consegna lo scudetto alla Signora

La zampata di Ronaldo scongela la Juve. Il suo urlo la sveglia. La prima di Sarri che si emoziona

La rabbia di CR7 consegna lo scudetto alla Signora

Ronaldo e Bernardeschi: sono loro i gol che consegnano il nono scudetto consecutivo alla Juventus. Sampdoria battuta e tricolore conquistato con due giornate di anticipo. Festa doppia per Maurizio Sarri, arrivato al primo trofeo italiano dopo la vittoria dell'Europa League ottenuta lo scorso anno alla guida del Chelsea: polemiche sul bel gioco a parte, la Juve ha fatto quello che tutti pensavano avrebbe fatto. Doveva vincere e ha vinto: fine della trasmissione, anche se agli avversari di alta classifica resterà il rammarico dei troppi punti lasciati per strada. Quanto a Ronaldo, che nel finale ha anche sbagliato un rigore, è arrivato a 31 gol in campionato: complice la tripletta di Immobile a Verona, forse non vincerà la classifica marcatori nemmeno quest'anno, ma il suo apporto rimane imprescindibile.

Tanto per cambiare, visto quanto accaduto di recente, la Juve non aveva disputato un primo tempo da mettere tra le cose più belle dell'anno. Tutt'altro, anzi: squadra molle e sulle gambe, al cospetto di una Samp fresca e pronta a ripartire, sfruttando la sapienza di Ramirez e il mestiere di Quagliarella. Più volte i doriani avrebbero potuto infastidire Szczesny e in qualche circostanza ci riuscivano anche: un colpo di testa dell'uruguaiano per cominciare, quindi una girata mancina del vincitore della passata classifica cannonieri che avrebbe potuto essere più pericolosa e magari vincente. La Juve, di suo, faticava praticamente in ogni zona del campo: Pjanic (titolare dopo due panchine di fila) provava a snellire il gioco, ma Ronaldo si faceva notare più per le lamentele verso i compagni che per la pericolosità sotto porta, dove Dybala non si vedeva mai prima che un guaio alla coscia sinistra costringesse Sarri a buttare in campo Higuain incrociando le dita in vista della Champions. Decisamente meglio gli ospiti, allora, reduci da cinque vittorie nelle ultime sette partite. Prima di metà gara, però, la Signora si ricordava di essere tale: Audero chiudeva la porta a Bernardeschi, cedendo tuttavia al sesto minuto di recupero al cospetto del destro di CR7, liberato dal limite dell'area da una punizione calciata con intelligenza da Pjanic. In un modo o nell'altro, insomma, il portoghese prendeva per mano i suoi per guidarli verso il nono scudetto di fila: decimo gol nel post lockdown, meglio di qualsiasi altro giocatore nei top 5 campionati europei facendo meglio di Sterling e Lewandovski (9). Salito a quota 31 in campionato (a meno tre da Immobile), Ronaldo raggiunge così Felice Borel, miglior marcatore di sempre con la Juve in una singola stagione di serie A, record che resisteva dal lontanissimo 1933/34.

Trovato il vantaggio, la Juve non cambiava però marcia a inizio ripresa: Leris, Ramirez e Tonelli sfioravano il pareggio, prima che Rabiot (comunque positivo) non calciasse da posizione favorevole

preferendo invitare il solito portoghese alla conclusione. Quindi, la rete di Bernardeschi chiudeva i conti. Per Sarri, preoccupato anche per il cambio chiesto da De Ligt a un quarto d'ora dalla fine, una vera liberazione.

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