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Ragazzone Gatti e la sfida di chi sa di calcio

Chi si meraviglia del magnifico debutto di Federico Gatti, anni 23, piemontese di Rivoli, dimentica qualche suggestivo precedente e sorvola sulla viziosa realtà del calcio di casa nostra

Ragazzone Gatti e la sfida di chi sa di calcio

Chi si meraviglia del magnifico debutto di Federico Gatti, anni 23, piemontese di Rivoli, addestrato tra Alessandria, Pro Patria e Frosinone, segnalato probabilmente alla casa madre della Juve da Grosso, ex tecnico della Juve under 23, dimentica qualche suggestivo precedente (Torricelli, ndr) e sorvola sulla viziosa realtà del calcio di casa nostra. È ormai accertato che gran parte dei trasferimenti avvengano su suggerimento degli agenti da un lato e dall'altro cavalcando l'onda traditrice delle aspettative del pubblico di riferimento. Questo ragazzone che ha superato alla grande il primo test inglese è l'eccezione alla regola e rappresenta la sfida di chi sa di calcio. La scuola calcistica italiana per i difensori è ancora apprezzata specie dagli stranieri come dimostrano le parole spese dallo stesso Tomori («ho imparato tanto dal primo anno di calcio italiano») promosso dal ct inglese che ne aveva ignorato fin qui l'esistenza. Se poi si valuta il cammino per esempio della Cremonese, giunta al traguardo della promozione in A grazie a una striscia di giovani calciatori (da Carnesecchi a Okoli e Fagioli), si può capire come occhi esperti siano capaci di pescare in questo torneo talenti dal futuro garantito. Sempre da Wolverhampton la giovanissima Italia di Mancini torna con il solito tormento in materia di gol. Qui occorre segnalare una questione che non è solo tecnica. L'ad del Sassuolo Carnevali, da mesi, è su tutti i giornali a magnificare il suo gioiello di attaccante attribuendogli un valore sicuramente eccessivo di 40 milioni. Con un battage del genere, che può risultare utile dal punto di vista commerciale, si finisce col caricare sulle spalle del giovanotto ansie da prestazioni e responsabilità che non è ancora in grado di sopportare. D'altro canto non è il prezzo applicato sul cartellino che può indurre all'acquisto anche perché le casse dei club italiani non sono piene. Anzi sono talmente a secco

da reclamare, incredibilmente, impossibili aiuti di Stato. Ma se un qualunque acquirente dovesse chiedere il numero dei gol fatti da Scamacca in azzurro e si sentisse rispondere zero, come potrebbe commentare? Quaranta milioni di cosa?

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