Raspadori, il last minute per un'Italia da Europeo sognando Pablito e Totò

Il bomber tascabile del Sassuolo è la sorpresa nell'attacco del ct Mancini. E l'Inter lo punta

Raspadori, il last minute per un'Italia da Europeo sognando Pablito e Totò

Ore 00.08 è finita la Notte azzurra, Roberto Mancini scioglie le riserve, e arriva la lista sofferta dei ventisei azzurri (più uno, Pessina resta aggregato) che porterà all'Europeo. E meno male che l'Uefa aveva accettato le rose allargate su iniziativa proprio del ct azzurro... Una serata vissuta sull'equivoco, con i telespettatori confusi sull'aspettarsi o meno l'annuncio della Nazionale che darà l'assalto a un trofeo che manca dal 1968.

L'effetto sorpresa è da maneggiare con cura perché può trasformarsi in un boomerang. Alla fine il nome nuovo, invocato e atteso è quello di Giacomo Raspadori preferito a Matteo Politano. Il ct ha impiegato venti minuti per spiegare all'attaccante del Napoli la sua scelta. Il talento del Sassuolo ha caratteristiche uniche, ma soprattutto diventa l'alternativa in fondo a una stagione vissuta sulle montagne russe delle prestazioni da Ciro Immobile e Andrea Belotti. Due che per dirla con le parole del ct «ricordano me e Vialli». E qui inizia la speranza Raspadori perché se così fosse basterebbe pensare a Italia '90, al Mondiale dirompente di Schillaci che finì per oscurare i gemelli del gol. Ora l'Italia parte aggrappata ai gol del Gallo e di Ciro, una staffetta senza un titolare designato, che potrebbe favorire il terzo incomodo, appunto Raspadori.

L'attaccante del Sassuolo ha convinto Mancini in venti minuti, tanti gliene erano serviti per ribaltare il Milan in fondo ai giorni del polverone Super Lega. Poi De Zerbi gli ha dato la fascia di capitano, a un ragazzo di anni ventuno che ha personalità e ambizione. Si ispira ad Aguero, dopo essere stato sfegatato tifoso dell'Inter di Eto'o. Le caratteristiche tecniche sono quelle del Kun argentino e già qualche settimana fa si era sbilanciato: «Io come Schillaci e Rossi? Ci sto». E raccontava di una convocazione scoperta «navigando sul telefonino». Quasi per caso. Come può accadere di diventare protagonisti. Anche se Raspadori in se stesso crede davvero: «I centravanti si valutano per stazza e centimetri, ma ci sono tanti modi per giocare a pallone». E il suo è unico nel panorama Nazionale, dove la prima punta, soprattutto nei vivai, sta diventando un oggetto sconosciuto. Invece Raspadori in area di rigore ci sta come se fosse nel giardino di casa sua. Alcuni fotogrammi lo dimostrano: dopo aver fatto girare la testa a mezzo Milan, Tomori in testa, ha indotto all'errore da principiante un certo Bonucci.

E qui si torna all'Inter. Perché all'azzurro nazionale tra qualche settimana si potrebbe aggiungere anche il nero per diventare Inter...nazionale. Marotta è un fautore della linea italiana e con l'ad del Sassuolo Carnevali c'è un'intesa tale che la trattativa sarebbe di facile soluzione. Il suo agente è Tullio Tinti, lo stesso di Bastoni, lo stesso che cura gli interessi del neo allenatore interista Simone Inzaghi.

Se due più due fa quattro, sembra tutto già scritto. Ma bisogna fare in fretta perché l'affare potrebbe assumere cifre proibitive, soprattutto se l'Italia dovesse scoprire l'oro di Raspadori, l'attaccante tascabile sulle orme di Rossi e Schillaci.

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