Sabato l'Inter a Bergamo, domenica la Juventus a Firenze: due bei test ad alta quota, eppure l'interesse generale è già puntato alla sfida diretta del 26 novembre, come se tutto il resto non contasse. Allegri finora ha raccolto più punti che complimenti, eppure a fari spenti è riuscito a mettersi nella scia di Inzaghi. Per il terzo incomodo Pioli, e non per lui soltanto, l'ha per esempio detto anche Marotta, la Juventus è la vera favorita al prossimo scudetto. Schermaglie dialettiche dalle quali il tecnico bianconero ha più volte preso le distanze. L'Inter segna molto (25 gol, 11 il solo Lautaro), la Juventus molto meno (16 gol, settimo attacco del campionato), eppure è giusto dire che entrambe hanno costruito l'attuale posizione di classifica partendo dalla fase difensiva. Per vincere le partite, e per conseguenza i campionati, la regola numero uno è non prenderle. Poi bisogna segnare, ma basta un gol, non serve farne molti. Ebbene, sia l'Inter sia la Juventus nelle prime 10 partite per 7 volte sono riuscite a non subire gol, il famoso clean sheet che abbiamo ereditato dagl'inglesi. In assoluto, Sommer ha subìto 5 gol, di cui 1 inutile dal Milan e 2 decisivi da Sassuolo e Bologna. Sempre in vantaggio (doppio contro Thiago Motta), avesse blindato la difesa, l'Inter avrebbe vinto anche quelle partite. Perché come detto, segnare è importante, ma non subire lo è di più.
La Juventus finora invece ha incassato 1 gol in più, ma 4 nella stessa partita, quella della serata maledetta di Szczesny col Sassuolo, poi 1 inutile dalla Lazio e 1 decisivo ma rimontato dal Bologna. Dei 7 lenzuoli bianchi o bianconeri 1 è di Perin (contro l'Empoli). Curiosità nella curiosità: degli 11 gol subiti insieme da Inter e Juventus, 9 glieli hanno segnati Sassuolo e Bologna, tutti decisivi. Così Dionisi s'è preso 6 punti e Thiago Motta 2 (con qualche rimpianto).
Nei primi 23 anni di questo millennio, Calciopoli inclusa, solo 5 volte la squadra che ha vinto il campionato non ha avuto la miglior difesa e il caso più recente (2020) riguarda proprio la Juventus campione e l'Inter seconda, ma con meno gol al passivo. Curiosamente, in quella stagione Sarri vs Conte, l'Inter ha avuto anche l'attacco migliore. Sintomo di qualche goleada e soprattutto di troppi pareggi, perché anche quelli pesano nel calcio dei 3 punti, come forse ricorda Francesco Totti: nel 2004 la sua Roma, allenata da Capello, chiuse con attacco e difesa migliori, ma il Milan vinse 4 partite in più e fu campione.
Largamente con l'attacco migliore nell'anno dello scudetto di Pioli (84 vs 69), Inzaghi perse il titolo per un gol subìto in più (32 vs 31) e
si può scegliere se sia stato quello di Giroud o di Sansone, mentre nella scorsa stagione Spalletti per evitarsi problemi o malintesi si prese tutto: attacco e difesa e vittorie, portandosi a casa lo strameritato scudetto.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.