Riecco Vlahovic, la Juve torna a vincere

Il serbo ritrova il gol in campionato dopo quasi tre mesi. Ma che fatica per battere il Lecce

Riecco Vlahovic, la Juve torna a vincere

Non battere il Lecce quint'ultimo in classifica nella giornata in cui hanno trovato il gol prima Paredes e poi Vlahovic avrebbe avuto dell'incredibile. La Juventus si mette così alle spalle un aprile tragicomico e inaugura il nuovo mese tornando alla vittoria che in campionato mancava da quattro partite: 2-1 alla fine, vedendo però le streghe nel finale quando Szczesny è stato decisivo su un colpo di testa da pochi metri di Ceesay. Siccome a questo punto della stagione nessuno può comunque andare troppo per il sottile, il popolo bianconero tira un sospiro di sollievo pur avendo patito il non patibile. Decisivi, appunto, Paredes e Vlahovic: l'argentino riscatta così (molto) parzialmente una stagione fin qui pessima, mentre il serbo torna a sorridere in campionato dopo 87 giorni.

Allegri cambia sette giocatori di movimento su dieci rispetto alla gara di Bologna di pochi giorni fa, con l'evidente obiettivo di gestire le forze e tenere a riposo qualcuno in vista dello scontro ad alta quota di domenica contro l'Atalanta. Il Lecce, senza Strefezza e quindi privo del suo giocatore di maggiore qualità, non si tira indietro. Ceesay si vede annullare un gol per fuorigioco dopo meno di cinque minuti, poi è addirittura Paredes a fare centro: su punizione, sorprendendo Falcone e festeggiando così il suo primo gol bianconero. Avrebbe potuto essere l'inizio di una facile cavalcata, in altri tempi. Juve giovane, per di più, con Fagioli e Miretti pronti a cercarsi e a pungere: da una combinazione tra i due, con scavetto del primo per il secondo, arriverebbe anche il 2-0 che però il Var annulla per fuorigioco. È una partita vivace, più di tante altre andate in scena allo Stadium: i pugliesi mettono il naso in avanti, una mano di Danilo convince l'arbitro Fourneau a concedere il rigore che Ceesay trasforma, esultando poi alla Lukaku' proprio sotto la curva bianconera.

Si è ancora prima di metà gara, Di Maria si è visto poco e lo stesso si può dire di Vlahovic: quando però Kostic, dalla sinistra, mette un pallone in mezzo leggermente deviato da Hjulmand, il serbo si ricorda di essere bomber vero e, con una girata tutta di istinto, riporta i suoi in vantaggio. Per lui, fine di un incubo: non segnava in campionato da 784', da undici partite e un pezzo, non convincendo nemmeno per quello che riguardava l'apporto alla causa comune. Quel che segue è poi una ripresa per nulla noiosa: vero che Miretti si divora il 3-1 da pochi passi e che Danilo colpisce un palo, vero anche che Szczesny non sta a guardare e che è proprio lui nel finale a opporsi a un colpo di testa a botta sicura di Ceesey.

Colpevole, nella circostanza, di avere colpito il pallone dritto per dritto invece di cercare un qualsiasi angolo. Buon per la Signora: in affanno ben oltre il recupero, ma infine vincente e con anche qualche lampo di Pogba.

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