Rischia il crollo, poi risorge Juve, una rimonta da panzer

I tedeschi incontenibili per un'ora, vanno sul 2-0 ma si accontentano. E la Signora non perdona: pari con Dybala-Sturaro e passaggio ai quarti ancora possibile

Rischia il crollo, poi risorge Juve, una rimonta da panzer

La forza della Juve è stata quella di non farsi mettere sotto terra prima del dovuto. Il 2-1 di Dybala ha improvvisamente riacceso le speranze, pochi minuti dopo Cuadrado ha avuto subito la palla del pari, Sturaro su assist di Morata ha rimesso le cose a posto. Primo gol di entrambi in Champions. Ma questo Bayern ha fatto sapere all'Europa che esiste ancora la possibilità di divertirsi con il calcio e fare anche i gol. Pochi rispetto a quelli che meritava ma è durato solo un'ora, di questo Guardiola deve chiedersene le ragioni.Aveva avvisato che avrebbe cambiato, anche se non stravolto, il suo Bayern, costretto a nuove soluzioni della difesa a pezzi senza Javi Martinez, Badstuber e Boateng.

Così ha messo centrali difensivi due fuori ruolo, Kimmich, un ragazzotto di vent'anni che in vita sua ha sempre fatto il centrocampista ed è stato responsabile di entrambe le reti juvenine, e l'austriaco Alaba, solitamente terzino sinistro, con Bernat quarto di sinistra per caratteristiche più ala che difensore. Per sua fortuna gli erano rimasti Neuer e Lahm ma un po' si era preoccupato ugualmente perché all'ultimo ha annunciato un Vidal davanti a tutti, per proteggerli. In realtà Pep ha infilato Vidal in mezzo ai due centrali alla Mascherano, quasi libero, e il cileno ha fatto un partitone. Il Bayern alla fine giocava a tre e faceva l'identico possesso palla stile Barça nella metà campo avversaria, un tiki taka più cattivo e fisico: la Juve non l'ha mai vista. Khedira e Marchisio hanno trascorso un tempo a girare la testa di qua e di là, c'era da impazzire, se casualmente afferravano il pallone l'azione durava pochi centesimi di secondo, il Bayern è arrivato a un 75 per cento abbondante di possesso, e il tiro a segno è iniziato molto presto.

Al quarto minuto Vidal al volo di destro, Buffon respinge con i pugni; al quarto d'ora velo di Lewandowski in area, palla a Muller con tutta la retroguardia bianconera spiazzata e porta spalancata, il 27 di Pep scivola, incredibile, riesce a dare una spinta al pallone ma Bonucci scaraventa altrove. Al 23' tutto di sinistro al volo, da Lahm a Robben, alto. Destro di Bernat, Buffon respinge in tuffo al 31', due minuti dopo punizione di Douglas Costa, testa di Lewandowski, ancora Buffon. La cronaca vecchio stampo è uno dei peggiori servizi da offrire al lettore, ma è stata necessaria per rendere l'idea di quanto sia stato fisiologico il gol di Muller al 44', di piatto destro in piena area: sembrava rilassato come al pub. Azione elastica, di qui e di là, da Robben sull'out destro a Douglas Costa su quello sinistro, palla a Muller fino a quel punto il più scellerato dei bavaresi, quasi apatico.Allegri non era preoccupato, sembrava più rassegnato, il Bayern stava facendo con la Juventus quello che la Juventus fa con il resto del campionato italiano. L'unica idea del toscano è stata quella di buttare nel forno Hernanes al posto di un Marchisio impalpabile.

Il Bayern ha risposto con un assolo di Robben, che con la solita mossa che esegue da circa dieci anni e nessuno riesce a contrastare (neppure il povero Barzagli) finta a destra, rientra al centro e di sinistro a giro mira l'incrocio lontano.

Ennesima esibizione e Bayern sul 2-0 al 10' della ripresa: si poteva anche iniziare a prepararsi per tornare a casa. Invece poi i tedeschi si sono spenti come una candela e la Juve ha prima accorciato, poi ha pareggiato e alla fine, tutto vero, poteva anche vincere. Ma non è cambiata la sostanza di quanto si è visto.

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