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La rivoluzione di Pirlo si chiama CR7

Il tecnico lo ha "spostato" in campo dove non erano riusciti Allegri e Sarri

La rivoluzione di Pirlo si chiama CR7

La bellezza e il nitore dei numeri a volte aiutano. Specie quando bisogna parlare di Cristiano Ronaldo, attentissimo alle statistiche e ai record da battere. E quindi: da quando è alla Juventus, il fenomeno portoghese ha segnato 73 gol in 95 presenze complessive. In campionato, 60 in 69. Di queste, otto le ha realizzate nelle cinque partite di campionato in cui è sceso in campo quest'anno: complice il covid, ne ha saltate tre ed è sceso in campo una sola volta (senza segnare) in Champions. Manifestazione che domani cercherà di onorare al meglio, guidando la Signora all'assalto del non irresistibile Ferencvaros, già battuto 4-1 all'andata e vittima designata nel mach che andrà in scena allo Stadium (anche se è allarme per una botta al fianco rimediata da Demiral, che sarà valutata oggi). Ecco: dal momento che Ronaldo vive (anche) per i numeri, sarebbe strano se domani sera andasse a letto senza avere festeggiato una rete con il solito saltino seguito dall'immancabile siuuu'. Sarebbe il suo gol numero 131 in Champions e, ovviamente, nessuno ha fatto meglio: tutto è insomma ampiamente aggiornabile e migliorabile, quando si è al cospetto di un simile pantagruelico attaccante. Il quale, grazie alla doppietta segnata contro il Cagliari, è arrivato a 455 gol nei campionati top, 748 in carriera, appena 19 in meno di quelle certificate di Pelè, terzo nella classifica marcatori di tutti i tempi guidata dal cecoslovacco Bican (805), davanti a Romario (772) e appunto a O Rei.

Sfide nelle sfide. Duelli nei duelli. Buoni per gli almanacchi e poco più. Siccome però certi numeri certificano la grandezza di alcuni, tanto vale riportarli. E comunque Ronaldo ci tiene eccome, visto che una decina di giorni fa ha desiderato partecipare alla goleada del Portogallo contro la povera Andorra raggiungendo così quota 102 con la rappresentativa del proprio Paese, a sole sette lunghezze dall'iraniano Ali Daei che guida la speciale classifica dei gol in nazionale. «Segna due gol a partita, teniamocelo stretto - ha detto Pirlo nel post gara contro il Cagliari -. Mi ha dato grande disponibilità negli allenamenti, nelle partite e per qualsiasi cosa. Le sue doti non sono naturali: siamo fortunati che giochi nella Juve». «Amo questa sensazione, avanti così fino alla fine», ha invece gioito via social CR7, per il momento convertitosi anche a giocare con il 4-4-2 praticamente in linea con Morata: dove non erano riusciti Allegri e Sarri, pare ci stia riuscendo Pirlo. Ronaldo irrefrenabile, allora. Pronto a competere anche per il ruolo di capocannoniere del campionato con Ibrahimovic e la Scarpa d'Oro Immobile, lui pure atteso protagonista domani sera in Champions in occasione di Lazio-Zenit San Pietroburgo.

Un altro duello a distanza: di quelli che fanno bene al calcio.

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