Roma - A Roma, sponda giallorossa, più che del derby si è parlato dell'autobiografia di Francesco Totti e degli addii del consulente ombra Baldini (a causa delle rivelazioni del libro dell'ex capitano) e dell'ad Gandini, «nostalgico» dell'ambiente Milan. Situazione particolare, come particolare è una Lazio davanti in classifica di 4 punti. Un vantaggio frutto di una striscia vincente della truppa di Inzaghi: dopo l'avvio in salita con Napoli e Juve, 4 successi di fila, 5 se consideriamo anche l'impegno di Europa League.
La partenza al rallentatore dei cugini giallorossi (una sola vittoria all'Olimpico in tre gare) regala un po' di pepe a una stracittadina che arriva troppo presto - negli ultimi anni solo nel 2013 era stata giocata prima del 29 settembre - ed è «oscurata» dalla supersfida Juve-Napoli, piazzata dal calendario subito dopo il fischio finale del derby romano. La Lazio non è il Frosinone, stroncato con un poker di gol, e questo Di Francesco lo sa. Tanto che se Simone Inzaghi dovesse vincere la sfida (i biancocelesti hanno conquistato solo 2 degli ultimi 12 derby) potrebbero mettere in crisi la Roma. Che non lotterà per lo scudetto, come ha ammesso il tecnico, ed è soggetta a scossoni imprevedibili.
Simone ha chiesto consigli al fratello Filippo su come si battono i giallorossi, il collega di Trigoria avrà studiato bene la Lazio e i motivi del suo avvio positivo. La differenza, e lo evidenzia anche Di Francesco, al momento l'ha fatta il mercato: «I loro acquisti sono stati giocatori di esperienza, pronti, dando continuità a una squadra che già aveva ottenuto buoni risultati». Inzaghi ha infatti solo puntellato un telaio sapientemente costruito in due anni. Quindi le uniche novità rispetto all'ultimo derby dell'aprile scorso saranno soprattutto in difesa, al netto della cessione di de Vrij (finora ben sostituito da Acerbi, un ex giocatore di Di Francesco ai tempi del Sassuolo, che oggi giocherà la 130ª partita di fila) e delle condizioni non ottimali di Radu.
E se la Lazio ha comunque problemi nel gioco che latita un po', nonostante gli stessi interpreti, la Roma non ha ancora connotati ben chiari dal punto di vista tattico: ha cambiato molto e in settori delicati, perdendo leader in grado di trascinare i compagni e di fare la differenza. La partita con il Frosinone può aver smosso qualcosa nella squadra, dove i giovani promettenti (ma non ancora sbocciati) acquistati da Monchi sono stati per ora accantonati. Mancano ancora i gol di Dzeko, per ora a segno solo a Torino alla prima di campionato.
«Non credo alla crisi della Roma, siamo appena all'inizio, può essere un momento negativo per loro come per noi all'inizio - ha sottolineato Inzaghi -. Nessuna delle due ha avuto molto tempo per preparare il derby, ma può essere anche un bene perché i calciatori hanno accumulato meno stress e tensione». L'allenatore della Lazio si aspetta un ritorno dei giallorossi al 4-3-3 dopo che con il 4-2-3-1 è arrivato il successo con il Frosinone.
Di sicuro Di Francesco proporrà qualche sorpresa (la più probabile è la conferma di Santon terzino destro e il rientro di Florenzi ma in una posizione più offensiva) in attesa di ritrovare anche i gol del suo bomber bosniaco, lasciato a riposo nel turno di mercoledì.Per i bookmaker c'è grande equilibrio: la vittoria della Roma è quotata a 2,45 mentre il «2» biancoceleste vale 2,75.
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