La Roma fa la stupida A Marassi passa la Samp e fa felice la Signora

I giallorossi avanti due volte si fanno rimontare A Spalletti manca un rigore. «Ma noi immaturi»

La Roma fa la stupida A Marassi passa la Samp e fa felice la Signora

A Genova tre settimane fa la Roma piazzò la prua nella scia della Juve, arrivando mai così vicina ai bianconeri al giro di boa del campionato. Ieri, sempre a Marassi, la brusca frenata all'inseguimento che è un pesante colpo all'orgoglio e alle prospettive della truppa di Spalletti. Che non rispetta quel divieto di fermata evocato dal tecnico, anzi mostra nuovamente quella schizofrenia caratteristica delle giornate nere. Tutte lontane dall'Olimpico (già 5 gli stop in trasferta). Sotto la Lanterna i giallorossi incassano tre gol - evento accaduto in stagione solo a Torino a settembre - e lascia in un sol colpo punti, mai persi nel 2017, e porta inviolata dopo 344 minuti.

La Roma va avanti due volte ma subisce a lungo, specie nel primo tempo, l'intensità fisica della Samp, compagine molto più organizzata e compatta di quanto non dicesse il terribile ruolino di marcia prima della gara con i giallorossi: due punti in sei partite e una vittoria che mancava dal 4 dicembre. Ieri la squadra di Giampaolo ha azzeccato la miglior prestazione stagionale e il momento chiave del match sono stati quei tre minuti nei quali i blucerchiati hanno ribaltato il risultato grazie a un guizzo di Schick, appena entrato in campo, e alla punizione di Muriel «sporcata» da Nainggolan che hanno vanificato il 15° sigillo di Dzeko. Ma già dopo la rete lampo di Bruno Peres che aveva fatto calare la tensione di De Rossi e compagni la Samp era rientrata nella gara, mandando fuori giri la Roma.

La mossa di Spalletti di mettere Vermaelen titolare e quindi scompaginare quella difesa a tre che aveva chiuso a chiave la porta non si è rivelata felice. Evidente, come ha sottolineato anche il collega Giampaolo, l'intenzione del tecnico della Roma di avere in retroguardia un giocatore dai piedi buoni per far partire l'azione da dietro. In realtà il belga, brutta copia del giocatore ammirato al Barcellona e in Premier League, viene scartato come una caramella in più di un'occasione e si rivela l'anello debole di una Roma mai ultimamente così fragile. Merito anche di un avversario che «smagnetizza» il centrocampo romanista e mette alle corde la Roma meno efficace del nuovo anno. E nemmeno rispolverare Totti in curiosa staffetta con De Rossi, al gettone numero 610 in A e autore di due assist pregevoli, servirà a salvare il risultato. Cinque gol dei 21 subiti dalla Roma sono della Samp, a dimostrazione di come i blucerchiati, pure battuti due volte in stagione, siano un avversario ostico per i giallorossi.

Alla fine Spalletti recrimina legittimamente per un rigore negato a Dzeko, tornato al gol in trasferta dopo 95 giorni, sui titoli di coda: Bereszynski lo falcia ma il guardalinee aveva erroneamente segnalato una posizione di fuorigioco del bosniaco. «Un episodio che ci disturba, di lettura non difficile, ma a noi è mancata un po' di maturità e di qualità e paghiamo quei tre minuti di cattiva gestione», dirà l'allenatore della Roma nella pancia di Marassi.

Chissà se ora la dirigenza della Roma, che aveva parzialmente sospeso le operazioni di rinforzo (dopo Grenier, il no a Defrel e la trattativa per Kessiè da giugno, in attesa del ritorno di Florenzi e Salah) deciderà di ripensarci nelle ultime ore di mercato. La concorrenza del Napoli e l'Inter in risalita aumentano i rischi di una stagione ancora deficitaria.

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