Ronaldo show, capolavoro Juve

Tripletta del re della Champions, l'Atletico ribaltato. La Signora ai quarti, ora sogna

Ronaldo show, capolavoro Juve

Davide Pisoni

nostro inviato a Torino

Una remuntada storica porta la Juventus ai quarti di Champions League. Altro che fallimento, la Signora adesso può sognare davvero a occhi aperti perché capisce cosa significa avere il più forte. È la manifestazione di Cristiano Ronaldo sul suo palcoscenico. Una tripletta, la terza all'Atletico Madrid, come quella che tre anni firmò contro il Wolfsburg, fu l'inizio dell'incredibile striscia del Real di tre coppe di fila. Non si sa cosa porterà questa notte alla Juve, di certo sono zittiti tutti quelli che iniziavano a dubitare che il marziano fosse davvero un affare da cento milioni a trentaquattro anni. Nella notte più importante si prende tutto con gli interessi non solo il portoghese, ma anche Allegri che confeziona un capolavoro tattico che a sua volta mette a tacere tutti i detrattori e per qualche settimana la rumba di voci su chi sarà il suo successore. Intanto c'è lui, condottiero anche di quella curva che gli dedica uno striscione e manda un segnale alla società se mai avesse avuto idea di cambiare oppure di lasciare andare l'allenatore con troppa facilità.

La Signora si ritrova nella notte più importante con Cristiano Ronaldo sempre più incubo dell'Atletico con venticinque gol in 33 partite. Dopo due finali perse, buttato fuori nell'anno in cui si sarebbe giocato la coppa nella sua casa. Il «Cholo» non ha avuto niente da Griezmann e Morata, ma soprattutto ha dato la sensazione di subire la lezione di Allegri: gli attributi mostrati vergognosamente all'andata non si sono visti, spariti di fronte a una Signora da urlo. Ora per la Juve nulla è precluso, in una coppa delle grandi rimonte e con due grandi come Psg e Real già fuori.

L'allegrata è Emre Can terzo di difesa, prende in consegna Morata e lo tampona ogni volta che l'ex bianconero prova a scattare. La Juve parte forte nella bolgia dello Stadium, trova anche il gol ma il tap in di Chiellini è annullato perché Ronaldo ostacola Oblak sulla respinta. Sembra di essere su scherzi a parte perché il portoghese dopo la deviazione sul 2-0 del Wanda Metropolitano ci mette un'altra volta lo zampino in negativo. Ma è un'altra storia rispetto a Madrid e Simeone lo capisce quando sulla pennellata di Bernardeschi, CR7 annichilisce Juanfran e con una testata materializza i sogni di rimonta. La Juve sfonda a ripetizione a sinistra, dove la spensieratezza di Spinazzola si rivela un fattore come aveva profetizzato Allegri. Bernardeschi prova anche la sforbiciata tipo quella che Ronaldo fece un anno fa di questi tempi con il Real. Il campanello d'allarme suona in casa Juve quando inevitabilmente deve abbassare il ritmo e per un soffio Morata non la beffa mentre il fantasma di Mandzukic resta a terra. Il croato rientra dagli spogliatoi e ha subito la palla del raddoppio, anticipato in extremis. E allora ci pensa ancora Ronaldo, un'altra testata sulla quale Oblak sembra fare il miracolo ma la goal-line technology vede dentro la palla. Straordinario il marziano per elevazione e forza del colpo.

Ristabilito l'equilibrio, la Juve tiene per il collo l'avversario, la mossa di Simeone è Correa per Lemar. Allegri risponde con Dybala per l'esausto e bravissimo Spinazzola. La Signora non commette l'errore di Madrid l'anno scorso e ancora prima di Monaco quando non cercò il colpo del ko. Allegri, quando Mandzukic si arrende, non ha paura a buttare nella mischia anche Kean. Squadra a trazione anteriore con Can che finisce terzino. E il ragazzo del duemila ha la palla del tris, fuori di un soffio. E allora ci pensa chi se non Ronaldo che trasforma il rigore procurato da una percussione dell'encomabilei Bernardeschi.

Premiato il coraggio di una squadra che non si è accontentata di fare l'impresa, che ha creduto di poter fare tre gol al muro dell'Atletico e ha fatto la storia con una partita perfetta. Perché stavolta la Juventus ha un CR7 e adesso l'ossessione può diventare sogno.

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