Felipe Massa in Ferrari ancora un anno. La firma ieri, a Maranello, dopo l'incontro con il presidente Montezemolo. Ha vinto Felipe. Ha vinto Alonso che se Briatore fa il manager suo, lui fa ugual cosa con Felipe tanto l'ha sponsorizzato negli ultimi tempi. Non è detto che abbia però vinto la Ferrari, accontentando lo spagnolo e resistendo alla tentazione di piazzare al posto del brasiliano «un piccolo nome», giusto per citare quanto detto settimane orsono proprio da Fernando. Piccolo nome che sarebbe stato una porta aperta sul futuro.
Ma andiamo per gradi. Ha vinto Massa perché, comunque la si rigiri, la riconferma del brasiliano era nell'aria da tempo. Da quando il ragazzo ha riscoperto come guidare la F2012 portando a casa più punti, nelle ultime corse, del suo sponsor iberico. Riconferma diventata praticamente certezza una volta ottenuto il secondo posto in Giappone e il bel Gp di Corea con gara grintosa, attenta e soprattutto dopo intelligente messa a punto della monoposto nel venerdì di prove. Tant'è vero che, domenica, Felipe si è poi rivelato più veloce del capo squadra. Felipe che ora dice «sono felicissimo, la Ferrari è la mia famiglia sportiva e io ho sempre corso in F1 guidando dei motori di Maranello». Felipe che aggiunge «non riesco a vedermi al volante di una monoposto spinta da altri propulsori e ringrazio il presidente Montezemolo e Stefano Domenicali che mi hanno dato fiducia e sostenuto, anche nei momenti più difficili. Entrambi, la squadra e i tifosi possono star certi che farò tutto quello che è nelle mie possibilità per aiutare la scuderia a raggiungere i suoi traguardi». Tifosi che, a giudicare dai commenti sul profilo facebook del Cavallino, tanto certi non sono. Si va da uno sbrigativo «vergognatevi» al più articolato «di tutte le fesserie possibili avete fatto la più grossa....» a un basito «Ma per favore... Ancora Massa in Ferrari? Non ci posso credere...».
Ha vinto Alonso perché dal suo punto di vista aveva ragione quando ha parlato dei «piccoli nomi» che vedeva in giro come possibili sostituti del brasiliano. Voleva sottolineare che in fondo, in casa, avevano già un buon pilota. Bastava solo che il buon pilota si svegliasse. E Felipe si è svegliato. Anche perché, proprio scorrendo la griglia, tolti i campioni del mondo, quindi i vari Vettel, Hamilton, Alonso, Raikkonen, Button e Schumacher, il più vincente in circolazione è proprio il brasiliano, 11 Gp. Per dire: Webber che guida un missile come la Red Bull è a quota 9. Perez a zero, Di Resta a meno di zero, Hulkenberg idem. Fatto sta Alonso, commentando la riconferma del compagno su twitter, con tracimante soddisfazione ha detto: «Sono felicissimo di continuare per un altro anno con Felipe come compagno. Siamo la squadra migliore». Quindi un po' di ironia destinata ai media che tanto non si sbaglia mai, per via del toto-nome: «Dopo 8 diversi compagni di squadra.... Felipe resta un altro esempio di quello che dico sempre: non credere a quello che leggi, a meno che non sia ufficiale». Vero. Per cui adesso è ufficiale che può finalmente dedicarsi al rush finale senza la preoccupazione che la Ferrari gli piazzi accanto piloti scomodi o a denominazione d'origine non controllata.
Per questo non è detto che abbia vinto la Rossa. Perché, è vero, il team con Massa ha saputo mettere pressione al proprio pilota addormentato, destandolo e ritrovandosi una valida risorsa interna e probabilmente risparmiando anche parecchi milioni di euro rispetto ai 10 annui del precedente contratto. Ed è vero che ora il ragazzo darà tutto in queste cruciali 4 gare. Ed è vero che in un mondo cinico come quello della F1, la Rossa ha comunque tenuto dritta la barra sui valori della riconoscenza. Il mondiale offerto da Massa su un vassoio d'argento a Raikkonen, cedendo la vittoria nel Gp di casa nel 2007, è gesto che infatti non si dimentica; così come il campionato perso dal brasiliano per via di una pompa divelta nel box di Singapore 2008. «Felipe è parte della nostra famiglia da oltre un decennio» ha infatti puntualizzato il team principal Stefano Domenicali «e ha dimostrato, soprattutto in quest'ultimo scorcio di stagione, di essere di nuovo competitivo ai massimi livelli... siamo certi del suo valore e che saprà ripagare la fiducia».
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