Le Rosse d'Oriente Ferrari e Ducati voglia di riscatto

Due belle Rosse cercano riscatto in Oriente. Oddio, una delle due, la più bella, quella molto più bella quest'anno, merito dei risultati, pochi giorni fa in un pezzo d'Oriente chiamato Giappone ha preso uno schiaffone che le cinque dita ancora si vedono. Oddio, l'altra Rossa, più che riscattarsi dovrebbe resuscitare. Parliamo della Ferrari in Corea, parliamo della Ducati in Giappone. La Rossa è uscita ammaccata nell'umore ma non nella convinzione di farcela dal patatrack al via di Suzuka tra l'incolpevole Raikkonen e l'Alonso che se solo fosse rimasto dal suo lato pista... Massa sul podio subito dietro al vincitore Vettel, tradotto senza l'incidente dello spagnolo, significa infatti che Fernando sarebbe stato comodo secondo a fiatare sul collo del tedesco con Felipe terzo. Ovvero, distacco ridotto a 24 punti e non 4. La differenza c'è, fa male, e in questi giorni Fernando deve aver lottato con se stesso per calmierare la rabbia dentro per quella battuta a vuoto. «È stato un campionato quasi perfetto per noi...» ha tenuto a ricordare ieri in Corea, alla vigilia delle prime libere. Ma che nessuno parli di un cambiamento di approccio verso il mini campionato (suo il conio) fatto di cinque Gp: «Noi abbiamo spinto forte fin dal primo test invernale; quindi non c'è nessun cambiamento di approccio per queste ultime cinque gare. Continueremo a fare quello che abbiamo fatto fino ad ora. Perché questo è stato un campionato quasi perfetto per noi». Quindi ha snocciolato i giustificativi: «Una buona partenza, strategie ben pianificate e un buon approccio volto sempre a massimizzare i punti». Quanto ai passi falsi: «Sia a Spa (il volo di Grosjean) sia a Suzuka abbiamo avuto due gare da zero punti, ma sono stati episodi fuori del nostro controllo». E sulla F2012 che deve reggere l'onda d'urto della Red Bull con doppio drs: «Non abbiamo portato molti nuovi aggiornamenti, ma lavoreremo sul set-up. Per la gara resto fiducioso... siamo da podio... E io attaccherò tutte le gare, dando battaglia a tutti, cercando di massimizzare i nostri punti, come abbiamo sempre fatto, ma senza sovraccarico». Tradotto: all'arrembaggio in gara dopo partenza molto pensata.
Perché il pallottoliere mondiale inquieta. Nelle ultime quattro gare il pilota fra quelli in lotta per il titolo ad aver fatto meno punti è proprio l'iberico. Vettel ne ha raggranellati 68 contro i 30 di Alonso riducendo il distacco da 42 a 4 lunghezze. Lo stesso Massa ha messo in cascina 44 punti, per cui meglio del caposquadra. Cinquantacinque per Button, 41 per Raikkonen, 35 per Hamilton con quest'ultimo praticamente fuori dalla corsa iridata a meno di sorprese. «È più difficile per Lewis, ma ci sono ancora un sacco di punti disponibili» dirà sul tema Fernando. Tutto questo mentre prosegue il tormentone del chi ci mettiamo accanto. Tormentone per chi sta fuori, visto che con ogni probabilità la decisione è già stata presa e deve solo essere comunicata all'esterno.
In Oriente, a Motegi, ancheggia pure l'altra Rossa, quella meno bella quest'anno. Anzi bruttina per via dei risultati: la Ducati del Vale Rossi. Il Vale ha ieri ricordato che nel 2011 aveva lottato «fino al termine dell'ora per la seconda fila con Simoncelli. Ma dopo Aragon il nostro potenziale è quello del sesto, settimo posto». Ha detto anche di Superbike, rivelando il sentimento comune a tutti i piloti Motogp. «Come prestazioni è un po' troppo vicina alla MotoGP; quelle moto dovrebbero essere un po' più come le stock, ovvero più vicine alle moto di serie». Sbk tema gettonato in questi giorni visto che Max Biaggi ha appena vinto il secondo titolo e visto che il fondo a cui appartengono sia MotoGp che Sbk ha deciso che a gestire entrambe, dal prossimo anno, sarà la Dorna che sovraintende alla prima delle due. Ne vedremo delle belle e la Sbk cambierà. A proposito di vederne delle belle: è tornato Stoner. Non ha intenzione di aiutare Pedrosa su Honda contro Lorenzo su Yamaha.



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