Rossi rincorre Lorenzo nel regno delle auto

Indianapolis. Dici Indianapolis e pensi immediatamente alla 500 Miglia, una delle gare automobilistiche più famose del mondo, che si disputa a maggio su un ovale da 380 km/h di media, davanti a 400mila spettatori. Non a caso, qui tutto è pensato per le quattro ruote, attorno e dentro al circuito. Ma la moto è tutt’altro che un'entità astratta, tanto che furono proprio le due ruote a inaugurare il 14 agosto 1909 l'Indianapolis Motor Speedway.
«Festeggiamo 100 anni di grandi corse» è scritto a caratteri cubitali all’ingresso del catino, per ricordare una storia lunghissima e straordinaria. Come l'atmosfera che si respira, perché non c’è nessun altro circuito al mondo che abbia lo stesso fascino. Quasi immutato dal 1909 a oggi: allora, al posto dell'asfalto c’erano 3 milioni e 200mila mattoncini di color rosso. Di quella distesa di mattonelle ne sono rimaste poche centinaia, alcune delle quali costituiscono la linea del traguardo. Dopo il flop della F1 del 2007, sembrava un azzardo far correre la MotoGp a Indianapolis, invece la Dorna, la società che organizza il motomondiale, ha vinto la sua scommessa. La prima edizione dell'anno scorso è stata un successo.
«Correre a Indianapolis è qualcosa di meraviglioso per il motociclismo» sottolinea Kevin Schwantz, campione del mondo nel 1993 con la Suzuki 500. Del famoso ovale, il motomondiale utilizza solamente il rettilineo di fronte ai box, mentre tutto il resto è differente, anche rispetto al tracciato sul quale ha corso la F.1, perché le moto girano al contrario, in senso antiorario. Il percorso ricavato tra le curve sopraelevate della 500 miglia misura 4.216 metri, con alcuni punti piuttosto pericolosi, come la velocissima curva numero 5, e con i muri in alcuni casi attaccati alla pista. Insomma, si possono fare dei miglioramenti e anche i tre tipi di asfalto differenti creano qualche problema, soprattutto in caso di pioggia. L'anno scorso fu Valentino Rossi a dominare, ma quest'anno i rivali sembrano più competitivi. A cominciare dal compagno di squadra Jorge Lorenzo, fresco di rinnovo di contratto (per un anno) con la Yamaha. Tra i due, la sfida è iniziata fuori dalla pista.

«Sono io a sistemare la moto anche per Lorenzo, purtroppo» ha detto Valentino; «Non è vero, io e la mia squadra lavoriamo duro sulla messa a punto» ha replicato Jorge ed è continuata nelle prove, dominate da uno scatenato Dani Pedrosa: Lorenzo ha conquistato il secondo posto, Rossi il terzo («Non siamo a posto»). Il via alle 21 ora italiana (diretta Italia1).

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