Rugby, l'impresa dell'Italia: trionfa in Scozia in rimonta

Gli azzurri centrano il primo successo del Sei Nazioni: il cucchiaio di legno resta agli scozzesi. Dopo una partenza in salita arriva il recupero clamoroso tutto cuore e grinta. La meta decisiva all'ultimo minuto

Rugby, l'impresa dell'Italia:  trionfa in Scozia in rimonta

Il cucchiaio di legno? No, grazie. Quest'anno l'ultimo posto del Sei Nazioni l'Italia lo lascia agli scozzesi con una vittoria tutto cuore e disciplina strappata all'ultimo minuto in un Murrayfield stracolmo (70mila biglietti staccati) e bollente. Una vittoria cercata, inseguita, sudata e, per com'è arrivata, drammatica. Ma la Nazionale che esce a testa altissima dal tempio Edimburgo stavolta non prende solo gli applausi, strappa anche il successo (22-19) che cambia la stagione. La meta decisiva arriva proprio sulla sirena e la segna Sergio Parisse, capitano e bandiera del gruppo azzurro, il vero fuoriclasse di una squadra troppo spesso vittima della sua inesperienza e delle sue incertezze. Ma stavolta no, stavolta l'Italia è stata più forte di tutto (pure dell'arbitro che ha fermato Biagi a tre metri dalla meta con un fischio inspiegabile, solo perché era caduto). Alla faccia del Times e dello snobismo anglosassone che vorrebbe gli azzurri fuori dal torneo più antico del mondo.
In avvio c'è solo la Scozia. Il XV di casa rilanciato dal neozelandese Cotter punisce subito l'indisciplina difensiva azzurra (ingresso laterale nel raggruppamento di Minto): Laidlaw, implacabile al piede, infila il 3-0 al 1'. L'Italia è svogliata, sbaglia un placcaggio uno contro uno che poteva costare carissimo e perde una touche sanguinosa nei propri 22 metri. All'8' il patatrac, appena l'Italia riesce a imbastire un'azione decente. Haimona serve direttamente Bennet con un'apertura lenta e molle, il centro del Cardo non chiede di meglio: volata senza sudare e meta in mezzo alle acca. E la Scozia sale 10-0. Un'inizio choc che poteva aprire una falla enorme. Ma gli azzurri si scuotono. Due minuti dopo la mischia organizza una maul avanzante efficacissima e da una touche ai 22 scozzesi arriva la meta con Furno. Haimona non trasforma, ma si sopravvive (10-5). Poi si segna dalla piazzola. Laidlaw di là, Haimona di qua. E ancora il mediano di mischia scozzese fissa il punteggio sul 16-8. Ma prima dell'intervallo l'Italia è di nuovo pericolosa. Biagi viene fermato dall'arbitro che scivola. Sul piazzato Haimona centra il palo e Venditti è il più pronto: prende l'ovale al volo sotto il naso della difesa di casa e schiaccia in meta. Haimona trasforma e fa 16-15. La Scozia va in bambola e l'Italia sciupa dalla piazzola la chance per andare al riposo in vantaggio.
La ripresa è tattica e difesa strenua. Trincea e barricata. Al 12' Allan (entrato per Haimona) sbaglia un altro piazzato del sorpasso, tutt'altro che impossibile. Poi il XV del Cardo inizia a premere. Dodici lunghissimi minuti di fasi avanzanti. Ma gli azzurri concedono solo un centimetro alla volta e difendono la linea di meta allo stremo. Dopo tanta fatica i padroni di casa strappano solo tre punti al piede (al 24' è 19-15). Gli uomini di Brunel si guardano in faccia, manca un quarto d'ora e sono ancora vivi. Parisse caccia un urlo e detta la linea. Palla in touche e si gioca con gli avanti. L'Italia arriva ai 5 metri scozzesi, i padroni di casa stappano due mischie per non far segnare gli azzurri. Ma l'arbitro non fischia meta tecnica, fa giocare una terza mischia. La prima linea italiana crolla (è il 35'): calcio per la Scozia e, sembrerebbe, partita in ghiaccio. Ma Hogg non trova il fallo laterale e gli azzurri ripartono a testa bassa con lo stesso copione.

Al 40', dopo un cartellino giallo a punire il fallo sistematico anti gioco degli scozzesi, finalmente arriva la meta tecnica, con Parisse che per sicurezza schiaccia comunque. Allan trasforma a tempo scaduto per il 19-22 che manda in delirio gli azzurri e all'inferno la Scozia e gli scozzesi.

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