È un sabato di fughe. Il Milan prova a scappare per lo scudetto con un virtuale più cinque sulle inseguitrici, la Juventus prova a blindare il quarto posto e per la prima volta a guardare più da vicino chi sta davanti piuttosto di chi sta dietro nella lotta Champions. Per entrambe un solo obiettivo: mettere diversamente pressione a Napoli e Inter che domani viaggeranno rispettivamente a Verona e a Torino, sponda granata. Due trasferte insidiose, ma non è che gli impegni di Stefano Pioli e Max Allegri non lo siano.
La capolista aspetta l'Empoli, sulla carta tre punti in cassaforte. Poi guardi il cammino rossonero e trovi cerchiati di rosso inciampi inaspettati: il Sassuolo e lo Spezia, la Salernitana e l'Udinese. È per questo che il tecnico del Diavolo recapita un messaggio nelle stanze di Milanello: «Non dobbiamo farci ossessionare dal nostro passato». Che è anche un invito a dimenticare in fretta il colpo di Napoli firmato da Giroud: «Non è stato l'ultimo gradino, il passato non conta più». Bisogna guardare avanti, mancano dieci esami per la lode. «Le prime 5 potrebbero fare una striscia di risultati pieni», esce allo scoperto Pioli che mai si è ritrovato così in alto a due mesi dal traguardo. Intanto snobba la Signora: «A me non fa paura la Juve, ma l'Empoli». Nonostante i toscani di Andreazzoli non vincano da undici partite, l'ultimo successo a Napoli, tre mesi fa esatti. Oggi ci sarà Ibra che «sta un pochettino meglio», ovvero significa passare dai cinque minuti a una autonomia di un quarto d'ora. Il Milan che insegue lo scudetto ieri ha ribadito all'Uefa che funziona la scelta di un calcio sostenibile nell'incontro (per il FFP) durante il quale è stata presentata una documentazione sufficiente a testimoniare l'avvenuto risanamento dei conti del club.
Prossimamente sarà la Juventus a presentarsi a Nyon. E vincere le prossime due partite potrebbe dare una mano nel sedersi a parlare di bilanci nel migliore dei modi, ma anche garantire la solidità necessaria per accogliere il ritorno di Paul Pogba e «sopportare» il suo ingaggio a due cifre. Il francese è sempre più lontano dal Manchester United (ha il contratto in scadenza) e sarebbe pronto un clamoroso ritorno in bianconero. Anche per questo oggi a Marassi contro la Samp non sono ammessi passi falsi nella rincorsa a uno dei primi quattro posti e mercoledì con il Villarreal bisognerà allungare il sogno europeo.
I bianconeri non potranno fare calcoli di formazione: vuoi perché gli indisponibili restano parecchi e vuoi anche perché nelle ultime tre stagioni, quando si è pensato di fare turnover in vista del match di ritorno di Champions, il risultato è stato sempre fallimentare. Basti ricordare che, nelle partite che hanno preceduto le sfide di ritorno contro Ajax, Lione e Porto, Cristiano Ronaldo era sempre rimasto a riposo ma ciò non ha evitato l'eliminazione.
Fosse anche solo per scaramanzia, allora, ci sarebbe da attendersi che oggi Vlahovic sia al suo posto, ma non è scontato. Aspettando Dybala per mercoledì: «Ne abbiamo bisogno», a prescindere dal rinnovo, mentre Allegri detta il ritornello del «più zitti stiamo e meglio è: bisogna parlare poco e fare tanto». Aspettando Pogba e non solo.
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