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Saluto militare: l'Uefa punisce la Turchia con una sanzione da 50mila euro

L'esultanza con il saluto militare di alcuni giocatori della Turchia nelle sfide di qualificazione ad Euro 2020 contro Albania e Francia hanno portato ad una sanzione importante per la nazionale allenata da Senol Gunes

Saluto militare: l'Uefa punisce la Turchia con una sanzione da 50mila euro

Sono passati poco più di due mesi dall'esultanza di alcuni giocatori della Turchia che avevano festeggiato con il saluto militare la rete dell'1-0 siglata da Tosun, contro l'Albania, che aveva permesso alla nazionale allenata da Senol Gunes di vincere una gara fondamentale per le sorti della qualificazione ad Euro 2020. Quel gesto aveva generato un mare di polemiche con l'Uefa che aveva preso posizione in merito a questa esultanza politica più che sportiva.

Tre giorni dopo, il 14 ottobre nella sfida terminata 1-1 contro la Francia, la Turchia ha ottenuto la qualificazione ad Euro 2020 con i giocatori che avevano replicato con il saluto militare. A fine gara molti di loro andarono sotto il settore occupato dai propri tifosi, portandosi la mano alla testa e suscitando ancora lo sdegno da parte di addetti ai lavori e tifosi che sui social avevano espresso il loro dissenso verso questo gesto visto come omaggio ai soldati turchi impegnati contro i curdi in Siria.

Il capo ufficio stampa Philip Townsend, aveva commentato così la particolare esultanza dei calciatori turchi ai microfoni dell'Ansa: "Personalmente non ho visto quel gesto, che comunque potrebbe sembrare una provocazione. Il regolamento vieta riferimenti politici e anche religiosi? Sì, e posso garantire che esamineremo questa situazione. Fatemi controllare".

A distanza di tempo, l'indagine è stata aperta il 15 ottobre, l'Uefa ha punito quell'esultanza con una multa alla nazionale turca di 50.000 euro. Il 7 novembre scorso il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva definito discriminatorio il procedimento che l'Uefa aveva deciso di aprire a seguito di quelle esultanze: "Quando si tratta della Turchia, l'Uefa cambia subito atteggiamento. L'Uefa non dovrebbe consentire che la politica entri nello sport attraverso decisioni di stampo politico, come quella di aprire un'indagine nei confronti della nostra nazionale".

Anche il difensore della Juventus Merih Demiral e il fantasista della Roma Cengiz Under avevano utilizzato i social per esprimere la loro solidarietà ai soldati turchi impegnati contro i curdi in Siria, mentre Claudio Marchisio aveva espresso parere contrario direttamente dalla sua pagina ufficiale di Facebook, con Roberto Calderoli che era entrato in gamba tesa nei confronti del bianconero e del giallorosso: "Se i calciatori turchi Demiral della Juventus e Under della Roma vogliono fare i nazionalisti e applaudire all'attacco militare della Turchia contro i curdi lo vadano a fare a casa loro, a Istanbul o ad Ankara. Sono pro Erdogan? Benissimo tornino a giocare in Turchia, vadano al Galatasaray, al Besitkas, al Fenerbahce o dove vogliono, così potranno applaudire il loro regime direttamente da sotto il balcone di Erdogan".

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