È un Sarri accerchiato tra Klopp e Guardiola. E senza il salvagente CR7

Non solo gaffe e critiche per gioco e risultati Cristiano riposa col Brescia di Balo. C'è Chiellini

È un Sarri accerchiato tra Klopp e Guardiola. E senza il salvagente CR7

Dieci vittorie e un pareggio: è il bilancio casalingo della Juventus nella stagione in corso. Difficile la media punti possa peggiorare al termine della giornata odierna, dopo che allo Stadium sarà passato il Brescia che tremar il mondo non fa: rondinelle penultime, a meno sei dal quart'ultimo posto, con Diego Lopez in panchina dopo che sulla stessa si erano già avvicendati Corini, Grosso e ancora Corini. Match scontato, solo sulla carta. Anche perché riposerà il salvagente dell'ultimo periodo, Cristiano Ronaldo, (come all'andata) con Chiellini che invece torna tra i convocati. Non scontato anche visti i rendimenti di Inter e Lazio e il balbettio bianconero. «Un equilibrio del genere deve stimolarci ha detto ieri Sarri - Era palese fin dall'inizio che nell'attuale stagione avremmo vissuto qualcosa di diverso». Magari i tifosi juventini ne avrebbero fatto volentieri a meno, però così è: qui c'è la musica e qui si deve ballare, provando a non cadere (più) e ad arrivare indenni al traguardo. Con la Champions, tra dieci giorni, in trasferta, nell'andata degli ottavi di finale contro il Lione, traguardo intermedio finché si vuole ma da non fallire per non rendere angoscianti i giorni successivi. Per colpe proprie, insomma, la Juve pare essersi infilata in un vicolo stretto e buio: uscirne sarà di sicuro possibile, ma probabilmente con più attenzione rispetto a quanta ne fosse stata preventivata.

«La Juve è fortissima sono le parole di Klopp, allenatore del Liverpool campione d'Europa, rimbalzate ieri dall'Inghilterra - Non guardo abbastanza calcio italiano, ma non riesco a capire come non sia davanti a tutti con dieci punti di vantaggio. Ha la rosa migliore che abbia mai visto in tutta la mia vita, con giocatori di qualità. È pazzesca: dal mio punto di vista, è la favorita per vincere la Champions». Con tanti saluti a Sarri, chiamato quindi in causa più o meno direttamente. Dopo le gaffe sui rigori e la maglia a righe della Juventus post Napoli, dopo la polemica con le Poste, nel pieno di una crisi di gioco e anche di risultati, a cui si è aggiunta l'esclusione del City dalla Champions che ha rilanciato il tormentone Guardiola-Juve, ci mancava Klopp. «Jurgen è una delle persone più simpatiche che abbia conosciuto nel mondo del calcio la replica del tecnico bianconero - Credo abbia voluto togliersi dai panni di chi vede la sua squadra in prima fila per il bis. In realtà ha spiegato di non seguire abbastanza il nostro calcio: per quello non si rende conto del perché non abbiamo dieci punti di vantaggio. Comunque, anche la rosa del Liverpool non mi sembra male».

Uno a uno e palla al centro. Ponendo la giusta attenzione al Brescia, intanto. Che tra gli altri non avrà Tonali (concupito anche dai bianconeri) ma che al centro dell'attacco presenterà Balotelli. Uno che con la Juve non si è mai preso nel senso buono del termine: tante polemiche, altrettante frecciatine, qualche gol qua e là. Quattro, per la precisione: tre in Coppa Italia e uno in campionato.

Tutti con la maglia dell'Inter, quando l'ormai ex SuperMario pareva avviato a una carriera folgorante. Quel che invece ne è venuta fuori è stata una sequenza di stagioni più o meno buttate compresa quella in corso, inseguendo il sogno dell'Europeo.

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