Sport

Sarri è già il passato. La Juve sfida se stessa: il presente è Pirlo

Servivano scelte tecniche drastiche: Andrea è la prima. E adesso tutti i reparti da ripensare

Sarri è già il passato. La Juve sfida se stessa: il presente è Pirlo

L'esonero di Sarri appartiene già al passato. Non c'è il tempo per pensare ad errori ed omissioni o incidenti di percorso. C'è già il dopo e questo è Andrea Pirlo, dunque una scelta interna, clamorosa ma facilmente spiegabile. La Juventus deve ricominciare da se stessa e non dall'eliminazione in champions league, deve ripartire da un disegno tecnico e contabile, voci che non possono essere divise ma che, in un club quotato in Borsa e con l'identità storica bianconera, vanno tenute in massima considerazione. È il momento delle decisioni di vertice, è l'ora nella quale ci deve essere un capo e in questa Juventus è presente quotidianamente. Deve essere Andrea Agnelli a disegnare il futuro prossimo che deve passare attraverso i tagli e le rinunce, con la stessa determinazione che ha portato all'allontanamento imprevisto di Beppe Marotta e di Matteo Re. È il momento di mettere da parte gli affetti e il tifo e, dunque, di liberarsi di chi ha dato moltissimo alla Juventus, Buffon e Chiellini in cima all'elenco, per non ripetere l'errore di un altro grande presidente tifoso, Massimo Moratti che, per amore della propria squadra, aveva consegnato ancora spazio, voce e denari agli ex interisti, non soltanto a quelli gloriosi dell'epoca paterna. Andrea Agnelli può e deve liberarsi della maglietta bianconera e fare scelte anche sofferte, liquidare i casi di Higuain e Khedira, la cui partenza forzata costerà come quella di Sarri, come quella eventuale di De Sciglio o di Rugani, di Matuidi o di Bernardeschi, un sacrificio che può pesare dai cinquanta ai sessanta milioni di liquidazioni varie ed eventuali ma sarebbe sempre più opportuno della conferma, ancora per una stagione, di pesi tecnici e contabili. La scelta di Pirlo risponde a queste esigenze, a questi criteri ma anche una sfida bella, di un campione del mondo con un carisma enorme nello spogliatoio, anche con il suo silenzio pari a quello di Zidane. Per trovare quei denari, vista l'attuale situazione di bilancio, occorrerà forse un nuovo finanziamento al quale Andrea Agnelli e il cugino John Elkann dovrebbero provvedere, un aumento di capitale per offrire i quattrini necessari per ricostruire, in ogni reparto, la squadra più giovane e sempre competitiva e insieme, riequilibrare una sofferenza finanziaria. Non è un'impresa semplice e nemmeno facile, visti i tempi ristretti, viste le difficoltà di bilancio che verranno esaminate nelle prossime riunioni societarie, a metà settembre il consiglio di amministrazione per l'approvazione della relazione finanziaria annuale, quindi, a ottobre l'assemblea ordinaria degli azionisti.

Sarà quello il tempo delle decisioni definitive, per il futuro della Juventus che, per la cronaca, è reduce dalla vittoria del campionato e, per paradosso, del secondo allenatore consecutivo esonerato, dopo lo scudetto.

Commenti