Sarri resta in pole ma la Signora studia il piano B: Mihajlovic

Davide Pisoni

La settimana della Juventus è iniziata a Londra. Anche se il club bianconero è semplice spettatore nella trattativa di Maurizio Sarri per liberarsi dal Chelsea. Il mediatore è Fali Ramadani, che sta definendo i dettagli di una separazione non così semplice perché ci sono due anni di contratto di mezzo, nonostante le due parti siano convinte nel dirsi addio. È anche per questo che la Juventus ha un piano B. Il nome è quello di Sinisa Mihajlovic, che non ha ancora dato una risposta al Bologna sulla disponibilità a continuare il progetto rossoblu. Ma per Sarri è solo questione di ore, è lui il grande favorito per guidare la Signora del dopo Allegri, anche se da Coverciano gli azzurri targati «blues» votano contro. Jorginho: «Per i napoletani potrebbe essere un tradimento». Emerson Palmieri: «Sarebbe un peccato se dovesse andare via». Comunque negli ambienti bianconeri si parla di un terzo nome. Pep Guardiola ieri è tornato a parlare dopo la telefonata a Klopp seguita alla vittoria della Champions, rivelata dallo stesso allenatore tedesco. «Abbiamo una sana rivalità, ma non solo con lui. Ci sono cinque squadre molto forti in Premier. La prossima stagione partiremo da zero e vedremo cosa succederà», la frase che lo rimette sulla panchina del City. Restando in Inghilterra potrebbe essere Pochettino l'indiziato per la panchina bianconera, con il tecnico «piemontese» che non ha ancora incontrato il Tottenham per discutere del futuro.

Aspettando l'allenatore, l'Inter spinge con la Juventus per lo scambio Dybala-Icardi, che «accontenterebbe» prima di tutto i bilanci delle due squadre.

E la Signora resta in vantaggio sui nerazzurri nella corsa a Chiesa, ieri blindato curiosamente dalla proprietà uscente della Fiorentina. I bianconeri hanno offerto al giocatore un contratto sui sei milioni netti a stagione. E l'azzurro è un'ala che Sarri saprebbe come far volare.

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