Napoli Ha spazzato via un po' di nubi alla sua maniera, cioè soffiando forte. Aurelio De Laurentiis, intervenendo alla presentazione del prossimo ritiro estivo di Dimaro, si sente campione d'Italia. «Questo scudetto è del Napoli, ci mancano almeno 8 punti. Tra uso intermittente del Var e decisioni arbitrali, qualche str... ci ha fregato il tricolore. Se la distanza tra due settimane resterà questa, allora sentirò nostro lo scudetto e lo dirò a questo str... in modo che non possa comportarsi così anche tra un anno. Il problema dell'Italia è che resta il Paese più inquinato del mondo dove nessuno ha il coraggio di parlare».
È uno «str...» il mister x del Palazzo, delle «pippe» i dipendenti comunali che litigano sui lavori al San Paolo, un «fesso» il principale collaboratore del sindaco che ha rinunciato ai milioni del Credito sportivo. «Rischiamo di dover giocare la Champions lontano dal San Paolo», ha sottolineato il patron del Napoli. È un gran lavoratore Sarri, l'allenatore degli ultimi tre anni, il cui futuro è tutto da decifrare.
«Se mi fate questa domanda, allora siete pessimisti. Io ho la sensazione che possa restare e spero di non sbagliarmi. Abbiamo appuntamento la prossima settimana e affronteremo la questione, inutile anticipare i tempi perchè quando ci sono le partite da giocare Maurizio non perde tempo in chiacchiere. La società è la struttura portante di ogni attività, un regista senza produttore non va da nessuna parte».
Si parla di Sarri e di big pronti a fare la valigia. Pure questa considerazione viene respinta al mittente. «Se vendo i pezzi grossi, incasso un miliardo e andiamo tutti a casa. Ma quale ridimensionamento, costruirò un Napoli più grande.
Siamo cresciuti tantissimo con Sarri, e lui con noi, l'Europa ci invidia il gioco e il bilancio, mi dite perchè dovrei fare un passo indietro? Con Mazzarri avevamo giocatori meno forti e meno pagati e siamo arrivati comunque secondi, significa che il nostro progetto è solido e destinato a durare nel tempo. Mi auguro di avere ancora Sarri al mio fianco ma se lui non se la sente, non potrò costringerlo con la forza. Ricordatevi che lo scelsi io e i tifosi mi dettero del cretino con tanto di striscioni in città».
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