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Scardina dal coma al ritorno a casa. Mai lasciato solo. "Ringrazio tutti"

La felicità è una bistecca mangiata a casa nel giorno del compleanno di mamma Mariella

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La felicità è una bistecca mangiata a casa nel giorno del compleanno di mamma Mariella. Non c'era regalo di Natale più bello per festeggiare il ritorno a casa di Daniele Scardina, il pugile-campione che il 28 febbraio si è sentito male dopo l'allenamento. È entrato in coma e dopo il ricovero in ospedale è stato ricoverato d'urgenza alla testa: i medici lo hanno strappato dalla morte. Sono trascorsi 10 mesi, da quel giorno in cui King Toretto ha perso i sensi. Poi il 26 aprile è stato trasferito al centro di riabilitazione di Villa Beretta a Costa Masnaga, provincia di Lecco.

Ieri il ritorno a casa nella sua Rozzano. «Bentornato a casa» lo striscione che ha accolto Scardina. Pietro Pesce, il fisioterapista che lo ha seguito in questi mesi difficili, conferma i progressi: «È un grande atleta. Dimostra intelligenza». In questi mesi la Fede lo ha aiutato ad andare avanti. Mamma Mariella: «Daniele è nato per essere grande». Per non parlare dell'affetto di tanti amici che ieri si sono ritrovati sotto casa sua facendogli una grossa sorpresa. «Un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso», recita uno striscione. I fuochi d'artificio hanno illuminato la notte di Rozzano. «Grazie a tutti» ha detto Daniele. «Non l'abbiamo mai lasciato solo», ha spiegato l'amico Giovanni, proprietario di un negozio chiamato Urban 305. Che è il prefisso di Miami, dove Scardina si è allenato per anni col sogno di diventare campione del mondo. Purtroppo il destino si è messo di traverso in quel 28 febbraio. Ora la cosa più importante è che sia tornato a casa.

È la magia del Natale.

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