Bennacer, chi era costui? Tra dieci anni ci auguriamo che i tifosi del Milan possano farsi questa domanda pensando ai momenti oscuri del loro passato. Il problema è che ormai sono anni che la gente rossonera si chiede chi erano i vari Laxalt, Bakayoko, Gustavo Gomez, Paletta, Mati Fernandez, Sosa, Ocampos, Niang, Deulofeu, Alex, Armero, Van Ginkel, Constant, Taarabt. Figurine di un Milan contemporaneo che mettono paura se accostate ai personaggi sfilati a San Siro solo una settimana fa per la festa dei 120 anni rossoneri. E Bennacer è solo uno dei più evidenti di una lista di impresentabili al popolo rossonero che ormai ha capito che qui, più che una questione di allenatori (perché l'onesto Pioli fa quello che può e anche Boban gli ha riconosciuto un lavoro straordinario), è una questione di uomini in campo. Ma quello che più colpisce in questo Milan, che affronta uno dei più brutti Natale della propria storia, è il senso di lontananza, di distanza siderale tra una proprietà invisibile, la squadra e i suoi tifosi. Alla fine onore a Boban e Maldini che ci mettono sempre la faccia anche nelle situazioni più scabrose, come quella di ieri, ma dai piani alti non scende nessuno? Il presidente Scaroni sembra pensare solo allo stadio, a costruire un nuovo fantasmagorico San Siro, ma per farci giocare questa squadra? Forse per questo Milan basterebbe anche l'Arena Almeno una volta ci dica che provvedimenti intende prendere sul mercato di gennaio, perché non è possibile gettare sempre in pasto ai tifosi giocatori di questo spessore. Altrimenti come riempirà la nuova erigenda cattedrale del calcio milanese? E non parliamo dei signori Singer, padre e figlio, che, come dice l'ad Gazidis, avranno anche avuto il merito di salvare il Milan dal naufragio, ma adesso cerchino anche di rianimarlo.
Non sappiamo quali siano le intenzioni del fondo Elliott, fino a quando vorranno tenere la proprietà del club o quali operazioni finanziarie abbiano in testa. Per ora le speranze dei tifosi stanno toccando il fondo, ma in un altro senso.
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